LONDRA – Latte di soia, di mandorla, di cocco ma se non sono di mucca, è legalmente corretto definirli tali? Beth Briczinski, vice presidente della National Milk Producers Federation che rappresenta i produttori di latte di mucca americani, ha stilato un elenco di prodotti etichettati dalle aziende, come una sorta di latte. “C’è di soia, mandorle, riso, canapa, pistacchi, noci macadamia e semi di girasole”, riporta npr.org
Questi prodotti, cosiddetti “latte”, dice la Briczinski, confondono i consumatori e ricorda una conversazione recente in cui un amico, scienziato alimentare, affermava che ogni prodotto a base vegetale può essere definito latte, “poiché ha le stesse sostanze nutritive”.
E’ esattamente ciò che le aziende vogliono pensi il consumatore, afferma la Briczinski: “Etichettare i propri prodotti come latte e al supermercato, metterli negli scaffali tra i latticini”. “Ma i prodotti non sono tutti uguali, alcune bevande sono povere di proteine o di calcio”. Un gruppo di 32 membri del Congresso Usa, molti dei quali provenienti da grandi Stati produttori di latte, è venuto in aiuto della Briczinski.
Hanno scritto una lettera alla Food and Drug Administration (FDA) l’Autorità che vigila sulla sicurezza degli alimenti, affinché ordini ai produttori di bevande a base vegetale, di trovare un nome diverso. Il rappresentante sindacale democratico del Vermont, Peter Welch, co-autore della lettera, sottolinea che la FDA ha già una definizione giuridica di latte e “la regolamentazione FDA definisce il latte come qualcosa prodotta da una ghiandola mammaria. Quindi, stiamo chiedendo al FDA di far rispettare il suo regolamento”.
Nancy Chapman, direttore esecutivo della Associazione Soyfoods of North America, afferma che il termine “latte”, ha un significato molto ampio. “E’ un liquido che si ottiene da una particolare fonte di proteine: ad esempio dal cocco, fagioli di soia, dalla mucca o dalla capra”.
La lettera è solo l’ultimo round di una lunga battaglia sull’etichetta del latte. Nel 2000, la National Milk Producers Federation, ha presentato una denuncia formale all’FDA, chiedendo all’agenzia di prendere provvedimenti sull’etichetta “latte” presente sulle bevande vegetali. Tre anni prima, nel 1997, la Soyfoods Association of America aveva chiesto all’FDA di riconoscere che “latte di soia” è il nome comune e accettato per un prodotto derivato da soia e acqua.
Finora, l’FDA ha rifiutato di prendere una posizione e non ci sono segnali che la recente lettera da Capitol Hill cambierà le cose. Un portavoce della FDA, in una e-mail ha detto a The Salt che l’agenzia “al riguardo ha intenzione di rispondere direttamente ai legislatori”.