SAN FRANCISCO – Lo sperma lo vendeva su internet, come se fosse un paio di scarpe o un telefono cellulare. Ed era anche uno sperma efficiente, visto che a quanto scrive il quotidiano Jezebel aveva fatto il suo dovere mettendo incinta almeno 12 acquirenti.
Per il venditore di San Francisco, 36 anni, la carriera da donatore virtuale per figli reali sembra però arrivata a conclusione. Si è infatti messa di mezzo la polizia che ipotizza, per ora, il reato di attentato alla salute pubblica. Il perché è presto detto: spedire un pacco postale con una fiala di sperma sembra non essere il massimo della garanzia igienica. Chi garantisce poi, sull’effettiva “età” del liquido seminale?
Nei centri specializzati per la donazione del seme, infatti, lo sperma viene subito conservato a basse temperature. Requisiti che il donatore di San Francisco non può soddisfare e per cui ora rischia una multa fino a 100 mila dollari e la reclusione fino a un anno. Quindi le autorità sanitarie Usa gli hanno intimato di smetterla immediatamente. Il donatore però si difende spiegando che il suo non è “business” ma un servizio “donato” alla comunità.