ROMA – Troppo giovani, giovanissime, sono milioni in tutto il mondo le spose bambine, che vengono sacrificate per pochi soldi, per ignoranza e disperazione o per consuetudine, perché così è la tradizione. Perdono l’infanzia prima ancora di arrivare a un compleanno a due cifre e sono costrette al matrimonio con uomini molto più vecchi di loro che spesso neppure conoscono. Secondo le Nazioni Unite ogni giorno per i prossimi 10 anni 25.000 bambine saranno costrette a sposarsi nel mondo. Vale a dire che 100 milioni di ragazze si sposeranno prima di compiere 18 anni.
I motivi in genere sono sempre gli stessi. Primo fra tutti quello economico, una figlia femmina è un costo e se data in sposa porta una dote., e più la sposa è piccola meno costa ai genitori. A questo poi si aggiunge la questione dell’onore: più è giovane meno alto è il rischio di perdita della verginità o di gravidanze fuori dal matrimonio. Secondo l’agenzia dell’Onu per i diritti dei minori, tra le donne di età compresa tra i 20 e i 24 anni in Niger il 74% è diventata moglie prima di compiere i 18 anni, il 71% in Ciad, il 70% in Mali e il 66% in Bangladesh. Trai primi 20 paesi di questa triste classifica figurano India, Nepal, Mozambico, Nicaragua, Etiopia.
Alle spose bambine in paesi come Etiopia, Malawi e Guatemala è negato il diritto ad avere un futuro, perché col matrimonio viene meno la possibilità di studiare e dunque di emanciparsi. “Sposare una persona molto più anziana per le donne significa avere meno potere nella coppia, quando si parla di sesso sicuro o di gravidanze, e questo condanna le ragazze a una situazione di gravissima inferiorità” spiega una esperta dell’Onu.
Oltre ai devastanti effetti psicologici per bimbe strappate all’infanzia, costrette a nozze forzate in età prepuberale e già così piccole consegnate ai mariti, ci sono quelli fisici e di salute. Non si contano le morti di parto o per gravidanze a rischio perché troppo precoci. Molte piccole poi contraggono l’Aids, specie in Africa, dai loro mariti adulti ai quali non sono certo in grado di imporre delle precauzioni.
Quasi in tutti i paesi dove il fenomeno è ancora molto diffuso perché legale o largamente tollerato, esistono leggi che impongono limiti di età per il matrimonio. Lentamente si sta tentando di farle osservare ma non sono più solo le religioni ufficiali ad imporlo. In un reportage su Sette, inserto settimanale del Corriere della Sera, si legge che “musulmani, animisti, tutti i padri e le madri che consegnano le loro bambine a uomini adulti per qualche soldo lo fanno perché si è sempre fatto così, per avere un po’ di denaro e sopravvivere e mettere al sicuro l’onore della figlia e della famiglia”.
La Fondazione delle Nazioni Unite “Girl up” ha lanciato una campagna di sensibilizzazione negli Stati Uniti, mobilitando 150 mila ragazze per presentare una petizione alla Casa Bianca per mettere al bando in tutto il mondo i matrimoni combinati con spose bambine.