Gli Stati Uniti non rinunciano a processare Roman Polanski. Un tribunale d’appello di Los Angeles ha respinto la richiesta dei legali del regista di archiviare definitivamente il caso contro di lui, nato dagli abusi sessuali inflitti 30 anni fa dall’artista ad una minorenne.
Gli avvocati avevano motivato la richiesta citando “gravi irregolarità giudiziarie” commesse dal giudice durante il processo avvenuto nel 1978. Ma la corte d’appello ha respinto la richiesta. Attualmente, Polanski si trova agli arresti domiciliari in Svizzera. Il regista era sotto processo a Los Angeles nel 1978 per le violenze sessuali inflitte alla minorenne quando aveva lasciato gli Stati Uniti per sottrarsi alla giustizia americana.
Da allora non è mai tornato negli Stati Uniti ma il caso contro di lui è ancora aperto e al suo arrivo in Svizzera è scattata una richiesta di arresto ed estradizione negli Usa. L’arresto ha avuto notevoli ripercussioni sul fisico e lo stato psicologico dell’autore di “Rosemary’s Baby” che continua a chiedere l’archiviazione del caso che lo vede protagonista.
