Strage di civili in Afghanistan. Secondo il Rapporto Onu sono 3021 le vittime

KABUL, 04 FEB – Le stragi di civili in Afghanistan sono aumentate per il quinto anno consecutivo toccando la cifra record di 3.021 vittime innocenti nel 2011, in allarmante crescita dell'8% rispetto all'anno precedente. E' quanto si legge in un rapporto della United Nations Assistance Mission in Afghanistan (UNAMA) reso noto oggi a Kabul e dedicato alle conseguenze del conflitto armato sulla popolazione civile. Lo studio e' stato stilato in collaborazione con l'Alto Commissariato dell'Onu per i Diritti Umani.

''Negli ultimi cinque anni il numero di civili afghani morti nel conflitto e' aumentato ogni anno per un totale di 11.864 vittime dal 2007'' sottolinea il rapporto che mette in particolare l'accento sul ''cambio di tattica delle parti in conflitto'' che avrebbe causato un maggior numero di massacri tra la popolazione. Sotto accusa per questo preoccupante trend sono i micidiali ordigni rudimentali Ied piazzati dagli insorti che hanno ucciso 967 civili, ovvero una vittima su tre.

Entrando nel crudo dettaglio delle statistiche, si vede che il 77% delle vittime (2.332) sono state provocate da ''elementi anti governativi'', cioe' dai talebani, con un incremento del 14% rispetto al 2010. Il 14% (ovvero 410) sono invece stati uccisi dalle ''forze progovernative'', intendendo l'Isaf e l'esercito afghano. In questo caso c'e' stata una riduzione del 4% rispetto al 2010. Il resto, ovvero 279 vittime ''non sono attribuite a nessuna parte in conflitto'' precisa il documento.

''Per troppo tempo i civili afghani hanno pagato il prezzo piu' alto della guerra – ha detto Jan Kubis, rappresentante speciale del Segretario Generale dell'Onu, lanciando un appello ''alle parti in conflitto perche' aumentino i loro sforzi per evitare un ulteriore aumento dei massacri nel 2012''.

Oltre alle vittime causate dalle bombe Ied, si e' registrato un aumento anche degli attacchi suicidi e omicidi mirati. Ma d'altro canto sono in allarmante crescita (+9%) anche i ''danni collaterali'' causati da bombardamenti aerei delle forze progovernative.

Infine, il rapporto conclude che lo scorso anno il conflitto e' stato piu' devastante per la vita quotidiana degli afghani. Secondo l'Alto commissariato per i Rifugiati, 185 mila sono stati costretti a fuggire dalle loro case (in aumento del 45% rispetto al 2010), mentre migliaia hanno perso i loro averi, lavoro o sono stati privati di cibo, cure sanitarie o istruzione.

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Daniela Lauria