Il leader dell’opposizione sudanese Hassan al-Turabi è stato arrestato oggi dalle forze di sicurezza che lo hanno prelevato dalla sua abitazione a Khartoum. Lo ha reso noto il suo segretario personale, Awad Babiker, stando al quale l’arresto è stato preceduto da una colluttazione tra gli agenti e un collaboratore di Turabi.
Il suo partito, di ispirazione islamica, nei giorni scorsi ha lanciato un appello alla ”rivolta popolare” se il governo non arginerà l’ascesa dei prezzi. Ex presidente del parlamento, Turabi è stato arrestato più volte da quando ha dato vita a un proprio partito circa 10 anni fa. Era accaduto anche nel maggio del 2010.
L’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità ha già provocato diverse proteste da parte di gruppi di studenti nelle zone agricole del nord del paese. In un’intervista all’agenzia Afp poche ore prima di essere arrestato, lo stesso Turabi ha detto che se non verranno presi provvedimenti urgenti, una sollevazione popolare come in Tunisia rischia di esplodere anche in Sudan. “E’ probabile che avvenga”, ha ammonito, prevedendo che ci sarà “un bagno di sangue, perché l’intero paese è armato”. L’arresto di Turabi giunge in un momento politicamente delicato per il presidente Omar Hassa al-Bashir, che dopo il referendum tenuto nel Sud Sudan e la scontata secessione perderà il controllo dei ricchi giacimenti petroliferi di quel territorio.
Il governo di Khartoum ha appena varato una serie di misure che comportano un taglio delle sovvenzioni pubbliche sugli idrocarburi e sullo zucchero. Il leader islamico, un ex alleato di Bashir, è ora molto temuto dal presidente. Turabi a quanto pare dispone ancora di importanti agganci nelle strutture del potere, in particolare nell’esercito e nei servizi di sicurezza.