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“Suicidio” su Instagram, a Londra la polizia scopre gruppo: 3 adolescenti in strada debilitate, era un appuntamento

“Suicidio” su Instagram, a Londra la polizia scopre gruppo: 3 adolescenti in strada debilitate, era un appuntamento. Scoperto dalla polizia inglese un gruppo Instagram di adolescenti che menzionava nei thread, “suicidio” e “scomparsa“. Gli agenti hanno fatto la scoperta in seguito al ritrovamento in una strada di Londra, di tre ragazze, tra i 12 e i 16 anni, gravemente malate. Le tre adolescenti, ricoverate in ospedale e sottoposte a cure di emergenza, hanno raccontato di essersi incontrate online e di aver parlato di suicidio, poi si sono date appuntamento a Londra.

In seguito i poliziotti hanno rintracciato altri nove giovani, tutti del sud dell’Inghilterra, nello stesso gruppo Instagram, il cui nome fa riferimento al suicidio. Nel gruppo, sette avevano compiuto gesti di autolesionismo.

BBC News ha riferito che si erano incontrati su altri siti di social media, ma facevano anche parte di un gruppo Instagram privato che nei thread menzionava “suicidio” e “scomparsa”.

Suicidio su Instagram, Fb non rimuove il gruppo

Facebook, che possiede Instagram, non ha rimosso il gruppo poiché afferma che il contenuto non viola alcuna regola.

Un portavoce ha detto: “Abbiamo esaminato i rapporti e non abbiamo trovato prove che le persone coinvolte infrangano le nostre regole sul suicidio e sull’autolesionismo. Non consentiamo la pubblicazione di contenuti che promuovono o spingono al suicidio o all’autolesionismo. Quando vengono trovati li eliminiamo. Continueremo a sostenere la polizia e risponderemo a qualsiasi valida richiesta legale di informazioni”.

Ian Russell, padre di Molly che nel 2017 si è tolta la vita a 14 anni, ritiene che i contenuti sui social media abbiano contribuito al suicidio della figlia. Dopo aver seguito account con immagini sulla depressione, l’autolesionismo e il suicidio, Molly si era tolta la vita.

All’epoca Russel aveva detto alla BBC: “Non ho dubbi che Instagram abbia contribuito al suicidio di mia figlia. Sembrava una normale adolescente. Guardava al futuro. Era entusiasta”. 

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Caterina Galloni