Gli operatori umanitari nel mirino dei Taliban: in tre sono stati uccisi nella valle dello Swat nel nord del Pakistan. Non si sa se siano stranieri, che come avevano accusato gli estremisti islamici, nel Paese sono “inaccettabili”. In ogni caso i Taliban sono pronti ad attaccare chiunque collabori con gli occidentali, al di fuori del loro potere.
L’attacco è avvenuto fra il 24 e il 25 agosto, ma la notizia -come spiegano le fonti di Fides – ”è stata protetta da funzionari civili e militari pakistani, che hanno cercato di impedirne o ritardarne la circolazione sui mass-media (data la delicatezza e la gravità dell’accaduto), nel timore che episodi di tal genere possano scoraggiare le organizzazioni umanitarie impegnate in loco”.
“La finalità di tali attacchi è mantenere l’assoluto controllo del territorio nella valle di Swat, dove già prima delle alluvioni era in atto lo scontro fra l’esercito pakistano e i miliziani integralisti”, ha detto un missionario, padre Robert Mc Culloch, che lavora con otto suoi confratelli nell’assistenza agli alluvionati.
In un Paese inondato dalle piogge, in cui il numero degli sfollati ha superato il milione di sfollati, con 1.600 morti, dove e le istituzioni vacillano le milizie talebane lucidano le armi e cercano di seminare il panico dentro e fuori i confini.
Il messaggio è chiaro ed è per quell’Occidente che vuole “intromettersi” nei loro affari interni. “La situazione sta peggiorando”, ha detto un altro responsabile locale, Hadi Baksh Kalhoro.
La presenza di stranieri è “inaccettabile” aveva detto all’Associated Press Azam Tariq, un portavoce dei talebani pachistani, sostenendo che gli Stati Uniti e gli altri paesi che hanno offerto aiuti non sono in realtà interessati ad aiutare le vittime delle recenti alluvioni ma nascondono invece altri fini da lui non specificati.
E se dalle Nazioni Unite le minacce sono state ben recepite, come ha chiarito John Holmes, responsabile del coordinamento delle attività umanitarie, l’Onu fa sapere che non si lascerà intimidire e continuerà a fare ciò che riterrà più opportuno per aiutare le vittime.
