New York e il Nord Est degli Stati Uniti sono di nuovo sommersi dalla neve. La tempesta, la terza più violenta di quest’inverno, ha provocato disagi senza fine anche a Manhattan: traffico bloccato, scuole chiuse, centinaia di voli cancellati a causa delle piste ghiacciate e del forte vento sia all’aeroporto internazionale John F. Kennedy, il più importante nella zona di New York, sia a Newark, in New Jersey.
Cinquemila persone nella regione sono rimaste per tutta la giornata di ieri 25 febbraio senza corrente elettrica: a causa del peso della neve, diverse linee elettriche sono crollate. Un responsabile della New York State Electric and Gas Corp., la società elettrica locale, ha confermato che 1300 famiglie erano isolate nella zona di Orange County. La perturbazione sembra non voler abbandonare la zona e i meteorologi prevedono altri 30 centimetri di neve almeno fino a sabato 27 febbraio. La tormenta che ha investito il Nord Est è causata dalla bassa pressione che dalla costa si è mossa verso nord trasformando la pioggia in neve.
Il sindaco di New York Michael Bloomberg ha emanato in mattinata l’ordinanza per la chiusura delle scuole: circa un milione di bambini e ragazzi avranno un giorno di vacanza extra. Le strade sono bloccate dal traffico, complice la neve che non è ancora stata rimossa. Il dipartimento di Polizia della città è molto impegnato nel gestire la circolazione e rimuovere le auto parcheggiate in divieto di sosta o rimaste coinvolte in incidenti. Rimanere in casa, se possibile, è forse l’unica soluzione, dato che le condizioni non sembrano destinate a cambiare nelle prossime ore.
Giovedì 25 febbraio a Central Park, un uomo di Brooklyn, Elmaz Qyra, è rimasto ucciso dalla caduta di un ramo: gli addetti del parco stanno cercando di evitare ulteriori incidenti, sgombrando i viali da rami e neve. «È una nevicata eccezionale e soprattutto molto concentrata, almeno per altri due o tre giorni le condizioni non cambieranno», afferma Brandon Smith, esperto del servizio meteorologico nazionale.