NEW DELHI – Sono ancora in pieno svolgimento nello Stato settentrionale indiano del Sikkim le operazioni di soccorso per raggiungere le popolazioni colpite dal terremoto di magnitudo 6.9 della scala Richter di domenica scorsa, che ha causato nella regione almeno 74 morti. Lo riferiscono le autorità a New Delhi.
L’attività di migliaia di soccorritori e di militari indiani sono ostacolate dalle cattive condizioni del tempo, per cui l’avvicinamento ai villaggi più remoti, dove presumibilmente esistono vittime non ancora verificate, è fortemente rallentato da frane e smottamenti del terreno. La Protezione civile ha realizzato con elicotteri numerosi lanci di generi alimentari e di prima necessità.
I morti finora segnalati nel Sikkim e nei vicini stati del Bengala occidentale e del Bihar sono nel complesso 58, con centinaia di feriti, mentre nove sono le vittime in Nepal e sette in Tibet.
Molto grave infine la situazione a Gangtok, capitale del Sikkim e centro universale della religione e della cultura tibetana, dove sono stati numerosi i crolli di edifici e dove gli abitanti hanno passato due notti all’aperto.