Palazzi distrutti, strade letteralmente sprofondate. Black-out della luce elettrica e dei telefoni. Nel Cile, colpito da un violentissimo terremoto – 8,8 della scala Richter – lo scenario è devastante.
L’epicentro si trovava a circa 300 chilometri a sud della capitale cilena, 59 chilometri sotto il livello del mare. La scossa – avvenuta alle 7.34 ora italiana, quando in Cile erano le 3.34 del mattino – è durata un minuto e mezzo, seguita da due altre forti scosse di assestamento.
La scossa più forte era stata preceduta, qualche ora prima, da un movimento tellurico di 6.9 gradi sull’isola giapponese di Okinawa. Il bilancio delle vittime è ancora provvisorio: sino ad ora si parla di 708 morti. Gli sfollati, secondo l’emittente Usa Nbc, sarebbero almeno 400mila (guardate le foto del disastro).
Ore 20.08
L’ambasciatore italiano in Cile ha detto che «i 500 italiani a Concepcion stanno bene». L’ambasciatore Vincenzo Palladino al telefono con il Tg1, precisando che i connazionali sono stati «contattati» dal consolato onorario della città più colpita dal sisma in Cile.
Ore 19.37
Quattro nuove scosse sismiche di assestamento con magnitudo fra i 3 e i 4,9 gradi Richter hanno colpito oggi le province di Salta e di Mendoza, nel centro del Cile. Lo ha detto l’Istituto nazionale cileno di prevenzione dei terremoti. Non si sono registrati nuove vittime né nuovi danni particolari.
Ore 19.37
Sono 708 le vittime, secondo quanto ha detto la presidente Michelle Bachelet, parlando al palazzo della Moneda. Secondo la presidentessa il numero di dispersi è «indeterminato».
Ore 19.00
Circa 350 persone sono morte nella sola città cilena di Consitucion per effetto delle scosse di terremoto e dello tsunami di ieri. Lo dicono le tv cilene citando soccorritori e fonti locali.
Ore 18.11
Sta aumentando in Cile il fenomeno dei saccheggi nel post-terremoto, che nelle ultime ore non ha riguardato solo la città di Concepcion: i ‘carabineros’ di Santiago hanno arrestato 12 persone accusate di furto, mentre in altre aree del paese viene richiesto l’intervento delle forze di sicurezza. «Reagiremo nel modo più opportuno» di fronte al fenomeno, ha sottolineato il capo dell’area metropolitana della capitale dei carabinieri, generale Josè Luis Ortega, precisando che ormai da ore effettivi militari presidiano l’80% dei supermercati della città aperti questa domenica. Nel grande quartiere periferico di Quilicura, a nord della capitale, ci sono stati tentativi di furto nel supermercato ‘Santa Isabel’, ha precisato il militare, che si è comunque rifiutato di parlare di ‘sciacallì. Le immagini della tv mostrano infatti uomini, donne, anziani e bambini che portano via da grandi negozi e supermarket elettromestici, ma anche scatole di latte, alimenti e acqua. La sindaco di Concepcion, Jacqueline Van Rysselberghe, ha d’altra parte chiesto l’intervento dell’esercito per ristabilire la sicurezza nella città . «Il governo centrale deve inviarci dei miltari. Farò un appello pubblico al ministero della difesa – ha precisato – affinchè ci mandino personale armato».
Ore 16.58
Continua purtroppo a salire il bilancio delle vittime. La Protezione civile cilena ha reso noto che il numero dei morti del terremoto è salito a oltre 400. Questo nuovo bilancio del sisma che ieri ha devastato il Cile non è ancora stato confermato dalla presidente cilena Michelle Bachelet che è in riunione al palazzo della Moneda con i componenti del Comitato di emergenza del dopo sisma.
Ore 16.45
Il fortissimo sisma che ha colpito il Cile potrebbe aver provocato danni pari a 15-30 miliardi di dollari, tra gli 11 e i 22 miliardi di euro, pari al 10-15 % del prodotto interno lordo del Paese. È la stima di Eqecat, una società americana specializzata in questo tipo di valutazioni.
Ore 15.58
Uno degli italiani residenti in Cile di cui non si avevano notizie dal momento della scossa si è messo in contatto con la famiglia: «Non vi preoccupate sto bene, ho passato la notte in macchina». Alfio Palo, dipendente della Tecnimont a Concepcion, la città più colpita dal terremoto in Cile, è riuscito a prendere la linea e a raggiungere in Italia il figlio Alberto . «È stata una telefonata molto breve, giusto il tempo di farci sapere che era vivo e stava bene», ha raccontato Alberto Palo che, intorno alle 15.00, ha ricevuto a Legnano (Milano) la telefonata del padre che, dallo scorso agosto, lavora a Concepcion presso l’impianto di polipropilene della Tecnimont. «Papà mi ha detto di aver dormito in macchina, anche se il palazzo dove vive non ha subito troppi danni», ha raccontato il figlio. «Sono contento che non sia solo, ma in gruppo con altri colleghi della Tecnimont che si sta dando da fare per assisterli anche se non è facile». Le difficoltà più grandi per il signor Alfio, ha raccontato il figlio, sono la mancanza d’acqua e di corrente elettrica e il fatto che non può raggiungere i centri di aggregazione creatisi a Concepcion perchè il ponte che collega la parte nord con quella sud della città è crollato. «Fortunatamente papà vive nella parte nord, la meno colpita dal terremoto», ha osservato Alberto.
Ore 13.55
In un grande supermercato della città cilena di Concepcion è intervenuta la polizia con i lacrimogeni per disperdere le persone che si erano accalcate con l’intento di saccheggiarlo. Le autorità locali temono che fenomeni di questo tipo possano continuare a verificarsi soprattutto con sopraggiungere della notte. Le immagini mostrano persone che portano via tv al plasma ed elettrodomestic.
Ore 13.44
Saccheggi stanno avvenendo a Concepcion, la città cilena più vicina all’epicentro del sisma che ha colpito il paese sudamericano.
Ore 13.35
La scossa di pochi minuti fa ha provocato danni e crolli di edifici già in stato precario a Talca e Concepcion. Lo hanno reso noto testimoni citati dall’emittente Bio-Bio, precisando che la scossa è stata sentita chiaramente anche a Valparaiso e in tutti i centri colpiti dal terremoto e maremoto di ieri.
Ore 13.07
La Commissione Ue ha stanziato con procedura d’urgenza tre milioni di euro per gli aiuti di prima necessità per le popolazioni colpite dal terremoto in Cile. La decisione, preannunciata dal presidente dell’eurogoverno Josè Manuel Durao Barroso, rappresenta una atto di «solidarieta con i cileni», ha indicato il commissario Ue all’aiuto umanitario Kristalina Ghoerghieva. I fondi, che saranno gestiti da Echo, il dipartimento della Commissione ue per gli aiuti umanitari, saranno immediatamente disponibili per gli operatori sul posto, per contribuire all’assistenza nelle giornate più critiche immediatamente dopo il devastante sisma.
Ore 13.04
Sono salite a 110 le scosse di assestamento rilevate dall’istituto geofisico statunitense (Usgs) in Cile da ieri: l’ultimo sisma ha avuto una magnitudo 6.2 – dopo una prima rilevazione a 6.1. – ed è stato localizzato nell’entroterra, a ridosso della Cordigliera delle Ande, nei pressi della località di San Fernando. Le 110 scosse hanno avuto tutte una magnitudo Richter superiore a 4.5, e si sono verificate in una fascia estesa su 500 km. L’ultima di magnitudo superiore a 6.0 era stata registrata circa 14 ore fa.
Ore 12.53
Circa 100 persone ancora intrappolate sotto le macerie del palazzo di 14 piani crollato a Concepcion, la città cilena maggiormente colpita dal terremoto che ha devastato ieri il Cile. Lo ha annunciato il sindaco della città . Sul posto sono al lavoro le squadre di soccorso che hanno tratto sinora in salvo almeno 15 persone.
Ore 12.43
«Profondamente impressionato e addolorato dalle notizie che giungono dal Cile sulle devastazioni causate dal terribile sisma che ha colpito il Paese, le esprimo la più sincera e affettuosa solidarietà ». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Presidente del Cile, Michelle Bachelet. «In un momento così grave, l’Italia, unita al suo Paese da storici vincoli di amicizia, si sente più che mai vicina al popolo cileno. Desidero perciò -scrive Napolitano- trasmetterle a nome mio personale e a nome di tutti gli italiani il più commosso cordoglio per la tristissima perdita di vite umane provocata dal sisma insieme con ingenti danni materiali e sofferenze umane, e assicurarle ogni possibile sostegno nell’emergenza e nella ricostruzione»
Ore 12.33
Una forte scossa ha fatto vacillare alcuni palazzi di Santiago, in Cile. Lo riferiscono testimoni sul posto. La scossa rilevata è di magnitudo 6.1 Richter con epicentro a 63 km da Talca e 181 dalla capitale del Cile, Santiago.
Ore 11.18
Rimane in vigore l’allarme tsunami in Giappone, dopo che all’alba di questa mattina il Pacific Tsunami Warning Center aveva sollevato quello per le Hawai e le altre zone del Pacifico interessate dalle conseguenze delle scosse di terremoto che ieri hanno colpito il Cile. Centinaia di migliaia di persone sono state fatte evacuare dalle loro abitazioni, nel porto di Kuji, nel nord est del Paese, una zona già colpita da onde alte 120 centimetri che non hanno provocato vittime o danni, e lungo le coste settentrionali, dove le onde invece non hanno superato i 90 centimetri di altezza. Il servizio Meteorologico giapponese mantiene attivo l’allarme per uno tsunami di grandi dimensioni (è il primo allarme in 17 anni) con la possibilità di onde alte fino a tre metri che, secondo il bollettino diffuso questa mattina, potrebbero colpire tutta la costa del Pacifico. I treni nelle zone interessate, lungo la costa, sono stati sospesi. «Le seconde e terze ondate possono essere più alte delle prime», ha ammonito Yasuo Sekita, responsabile della sezione terremoti e tsunami del servizio meteo. Onde anomale provocate dalle scosse in Cile hanno colpito anche la costa russa sul Pacifico, con one di 80 centimetri più alte del livello giudicato normale. Agli abitanti delle isole Kurili, al largo della costa del Pacifico, è stato chiesto di lasciare le loro abitazioni.
Ore 11.08
La federcalcio del Cile ha annunciato che, a causa del terremoto che ha colpito il paese e ha fatto più di 300 vittime, sono annullate le amichevoli di mercoledì prossimo, 3 marzo, che la nazionale del ct Bielsa avrebbe dovuto giocare contro Costa Rica e Corea del Nord. Il ct Marcelo Bielsa, che in vista delle convocazioni per Sudafrica 2010 vuole osservare il maggior numero di giocatori possibile, aveva chiesto ed ottenuto che la federazione organizzasse due match nello stesso giorno: in uno avrebbe mandato in campo la formazione titolare, nell’altro le riserve e i giovani più interessanti. Ora però è tutto annullato. «Il calcio non può certo rimanere indifferente alla catastrofe che ha colpito il nostro paese – è scritto in una nota del presidente Harold Mayne-Nicholls diffusa dalla federazione cilena sul proprio sito (www.anfp.cl) – ed al dolore di migliaia di cileni». Anche i giocatori della nazionale cilena hanno diffuso un comunicato in cui affermano che «in questo momento bisogna pensare alle necessità più urgenti. Per tornare ad occuparsi del calcio ci sarà tempo». Il Cile non partecipa ai Mondiali da Francia 1998, quando nella prima fase fece parte dello stesso girone dell’Italia.
Ore 11.07
Il Pacific Tsunami Warning Center (Noaa) ha cancellato l’allarme Tsunami diramato ieri. L’allarme riguardava tutti i Paesi che si affacciano sul Pacifico, ad eccezione della costa nordamericana.
Ore 9.28
È ancora troppo presto perchè in Giappone si possa ritirare l’allarme tsunami. Lo detto il responsabile dei rapporti con la stampa della Japan metereological agency (Jma), Yasuo Sekita, che ha invitato alla cautela e alla prudenza, consigliando di evitare di tornare sulla costa dopo la prima onda poichè «la seconda o la terza possono avere un effetto distruttivo decisamente maggiore». In ogni caso, ha aggiunto in un breve aggiornamento sulla situazione, «l’allerta potrà venire meno quando lo tsunami avrà esaurito la sua energia principale», nel giro «non di una o due ore, ma neanche di 10».
Ore 9.01
La massiccia evacuazione di circa il 15% della popolazione, disposta nelle tre prefetture a nord dell’isola di Honshu, la stessa di Tokyo, è stata decisa dopo che la Jma, l’agenzia meteorologica giapponese, aveva lanciato l’allerta tsunami individuando le tre aree come quelle più a rischio dell’intera costa nipponica, con previsione di onde anomale fino a 3 metri e anche di più. Nel primo pomeriggio, il porto di Kuji (Iwate) è stato colpito da uno tsunami di 1,2 metri, quaranta minuti dopo una prima onda alta 90 centimetri, ha spiegato la Jma. Secondo stime preliminari diffuse dalle autorità nipponiche, sono almeno 400.000 le case evacuate lungo tutta la costa del Pacifico del Sol Levante.
Ore 8.54
La terra trema ancora in Cile: l’ultima scossa, registrata dall’istituto geofisico statunitense (Usgs), è stata pari ad una magnitudo di 5.1 Richter. Si tratta della 99/a scossa nelle 24 ore dalla prima di magnitudo 8.8 delle 3:34 locali di ieri