Terremoto Haiti. Onu, colpito un terzo della popolazione

La rottura della faglia che ha scatenato il terremoto di Haiti è arrivata fin sotto la città di Port-au-Prince. Lo dice il sismologo Warner Marzocchi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, paragonando il sisma di oggi con «quello avvenuto nel 1995 nella città giapponese di Kobe, il disastro naturale più costoso dell’ultimo secolo in termini di vite umane». Allora i morti furono circa 6.000.

Ed è lo stesso sottosegretario Onu agli affari umanitari ha parlare della capitale, come l’aerea più colpita del Paese. Risulta danneggiata, in misura minore, anche la cittadina di Carrefour, a sud della capitale. «C’è un bisogno disperato di materiale e personale medico – ha detto John Holmes – nei prossimi giorni lanceremo un appello alla comunità internazionale ed elencheremo con maggiore precisione i bisogni della popolazione e quali sono le risorse necessarie».

Secondo Holmes, infatti, tra i 3 e i 3,5 milioni di persone, «oltre un terzo della popolazione totale, sono state colpite in un modo o in un altro dal terremoto di Haiti».

Anche l’Onu conta i dispersi del terremoto: fra 115 e 200 dipendenti espatriati.

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Emiliano Condò