Almeno 113 persone sarebbero morte nelle Samoa americane a causa di terremoto e di una serie di ondate, almeno cinque, alte 8 metri provocate da uno tsunami, secondo radio locali. Lo tsunami è stato provocato da un potente terremoto nel Pacifico di magnitudo 8,3 nella scala Richter.
Via via che le notizie arrivavano ai centri di soccorso, il conto dei morti saliva. Ora è arrivato a 113. Molti di più sarebbero i feriti.Lo ha detto a Radio New Zealand il funzionario dell’ufficio gestione disastri di Samoa, Ausegalia Mulipola, aggiungendo che le squadre di soccorso continuano la ricerca delle vittime e dei sopravvissuti, mentre si ha notizia di interi villaggi inondati e distrutti nel sudest del Paese.
Almeno 40 vittime si registrerebbero nel solo villaggio di Lalomanu, sull’isola di Upolu, nell’arcipelago samoano, riferisce un quotidiano che cita testimoni locali.
Il terremoto di magnitudo 8,3 alle 6,48 ora locale (le 19,48 in Italia) ha innescato una serie di onde anomale che hanno seminato “devastazione” sulle isole causando migliaia di sfollati.
La capitale di Samoa, Apia, è stata evacuata e migliaia di persone sono state trasferite in terreni più elevati. Ma i timori maggiori sono per le comunità isolate delle isole minori. Intanto la Nuova Zelanda si prepara a mandare un aereo militare Orion per aiutare nella ricerca dei sopravvissuti, mentre il governo australiano preannuncia l’invio di aiuti.
L’allarme tsunami è stato cancellato invece nelle Hawaii, come informa il Centro Geologico Usa.
Invece l’Agenzia meteorologica giapponese (Jma) ha lanciato l’allarme tsunami a seguito del violento sisma che poche ore fa si è registrato nel Pacifico, a Samoa. L’onda anomala, si legge sul sito dell’agenzia, è attesa nella fascia di ampiezza massima pari a 50 centimetri.
