WASHINGTON – I punti 'caldi' delle minacce ripetute del terrore in America sono 5 grandi aree metropolitane, con in testa Manhattan, ma il rischio e' presente anche in zone piu' rurali e all'apparenza dimenticate, come Phoenix in Arizona, dove appare in aumento il terrorismo interno legato in particolare a gruppi ecologico-estremisti.
A rivelare le zone rosse in base al numero di attentati perpetrati o tentati negli ultimi 40 anni e un'analisi del Consorzio per gli studi e la risposta al terrorismo, del Dipartimento per la Sicurezza Interna.
Tra il 1970 ed il 2008 gli atti di terroristici di gruppi diversi si sono concentrati maggiormente in queste citta': Manhattan (343 attacchi); Los Angeles (156); Miami (103); San Francisco (99); Washington Dc (79). Lo studio, condotto alle universita' del Maryland e di Boston, precisa che in realta' il terrorismo e' "ampiamente diffuso" negli Usa, ossia ogni Stato dell'Unione ne e' stato vittima, anche se al momento la minaccia sembra "ad un basso livello".
Le motivazioni dei terroristi risultano in massima parte ideologiche, spiegano cioe' il 64% degli attacchi ed evidenziano una evoluzione nel tempo soprattutto per il terrorismo interno: negli anni Settanta la maggioranza gli attacchi provenivano dall'estrema sinistra, nel decennio successivo e' stata la volta delle motivazioni religiose e razziali, negli anni Novanta sono emersi i gruppi di destra violenti.