L’iniziativa di un pastore della provincia americana รจ diventata un caso internazionale, con interventi dei presidenti Obama e Karzai e un allarme dell’Interpol che riguarda praticamente tutto l’Occidente. Alla vigilia dell’11 settembre il pastore protestante americano Terry Jones ancora non ha deciso se rinunciare o meno alla sua decisione di bruciare il Corano per protesta alla costruzione di una moschea a Ground Zero, New York. Prima ha parlato di un passo indietro, poi perรฒ ci ha ripensato.
Ieri aveva annunciato la possibilitร di rivedere la sua decisione, dopo che l’imam promotore della moschea vicino a Ground Zero ha negato di aver rinunciato al progetto. Il pastore Jones aveva detto di aver ottenuto assicurazione da un imam di Orlando che agiva da intermediario, Mohammed Musri, che il promotore del progetto di moschea a due isolati da Ground Zero, Faisal Abdul Rauf, era pronto a un accordo per realizzare il tempio altrove e che si sarebbe incontrato con lo stesso Jones sabato prossimo a New York per discutere della cosa.
Poi perรฒ il ripensamento, nonostante l’Interpol contemporaneamente avesse parlato di un forte allarme nelle cittร occidentali, proprio come reazione alle parole del pastore Jones. “Noi mettiamo le cose fra parentesi al momento, poichรฉ siamo veramente delusi e scioccati, perchรฉ se รจ vera la cosa (la posizione di Rauf, n.d.r.), questo (Musri, n.d.r.) ci ha mentito”. “Noi potremmo essere obbligati a rivedere la nostra decisione, perchรฉ noi abbiamo annullato la manifestazione confidando sulla sua parola – ha aggiunto Jones -. E ora, io credo di capire che lui (Musri, n.d.r.) dica dappertutto che non ha mai detto questo”.
Sulla questione รจ intervenuto il presidente Obama e anche anche il presidente afghano, Hamid Karzai. ”Abbiamo saputo che negli Stati Uniti un pastore ha deciso di profanare il Corano. – ha detto ancora Karzai – Ora, sebbene sembri che alla fine non lo farร , noi gli diciamo che non dovrebbero nemmeno pensarlo” di poter bruciare copie del Corano.