Tempo di maccartismo scolastico in America. Oggi, la minaccia cospirazioni risiede nei manuali scolastici del liceo. « Troppo di sinistra », così li ha definiti la commissione scolastica dello stato composta da una maggioranza di repubblicani. Lo stesso « board » ha provveduto immediatamente a raddrizzare il torto, approvando il nuovo curriculum degli studi per l’insegnamento, una sorta di libro guida che gli editori devono seguire perché i loro libri di testo siano adottati in Texas.
Da qualche anno assistiamo alla battaglia condotta dell’influente movimento creazionista. Scopriamo oggi che questo era solo l’avanguardia di un movimento più esteso e organizzato, che oggi riesce infine a vincere una battaglia campale in uno stato importante come il Texas. Da gennaio ad oggi sono stati approvati più di 100 emendamenti al testo di 120 pagine che legifera su materie come la storia, la sociologia e l’economia, negli insegnamenti che vanno dalla scuola elementare al liceo.
Sono modificati profondamente, perfino occultati, diversi capitoli della storia americana. « Rifiuto il concetto di una separazione costituzionale tra Stato e Chiesa – ha affermato David Bradley, uno dei responsabili dei cambiamenti –1000 dollari se lo trovate sulla costituzione ». I repubblicani sono così riusciti a « fare fuori » uno dei protagonisti dell’indipendenza Americana, Thomas Jefferson, a causa senza dubbio dell’espressione da lui coniata « separazione tra Stato e Chiesa ». La casella lasciata vuota da Jefferson è stata colmata con l’ingresso del Doctor Angelicus San Tommaso e Giovanni Calvino.
Oltre all’occultazione dell’avversario, la partita si gioca anche sull’autocelebrazione del proprio campo politico. Un inedito spazio sarà consacrato nelle scuole texane a qualche capitolo del recente passato repubblicano, come il conservatorismo degli anni 80, la Heritage Foundation e la Moral Majority. Incredibile a credere, ma perfino un associazione dedita alla difesa e alla divulgazione delle armi da fuoco, la National Rifle Association, sarà materia di studio (è da auspicare almeno non nelle scuole elementari).
Ai grandi pensatori economici della modernità, Adam Smith, Karl Marx e John Maynard Keines, si aggiungeranno due alfieri del capitalismo moderno, Milton Friedman e Friedrich von Hayek. Visto che la parola « capitalismo » ha però negli ultimi decenni perso un po’ di smalto si è pensato fosse bene sostituirla. Terri Leo ha, infatti, osservato che la parola ha oggi una connotazione negativa (« Bisogna ammetterlo. Oggi, per esempio, si dice « capitalist pig »!) e ha proposto con successo che fosse rimpiazzata con « principi del libero mercato ».
La storia si presta al sorriso: una banda di cowboy ideologizzati, ossessionati dall’idea di un’America cristiana, riscrivono la storia del loro paese e del mondo, senza avere nessuna, ma proprio nessuna, competenza in materia di insegnamento (c’è chi fa il dentista, chi si occupa di immobiliare, etc.) Purtroppo, invece. non si può che guardare con preoccupazione a questo nuovo oscurantismo. La democrazia, anche in una forma stabile come quella americana, non è mai indenne dalla tentazione autoritaria della propaganda. Il Minculpop, inteso come spirito, non è una priorità del fascismo o delle dittature. E’, piuttosto, la malattia di un corpo sano, non abbastanza allenato alla discussione.
In quell’Italia dove il concetto di separazione tra Chiesa e Stato ha sempre stentato ad affermarsi, dove essere democristiani è diventato quasi una categoria dell’animo, c’è da dire, per una volta, che si può essere più ottimisti. L’ingerenza della Chiesa Cattolica sembra applicarsi con più martellante costanza alla morale civile e alla bioetica piuttosto che all’educazione scolastica (forse alla Curia bastano le tasse con cui noi cittadini paghiamo tutti quei professori di educazione religiosa indegnamente arruolati senza concorso). Inoltre, anche questo è vero, la Chiesa Cattolica ha certo meno frizioni col pensiero moderno e laico che certe sette evangeliche americane.
Va tutto bene, quindi. Ma solo per adesso. Al peggio non c’è mai fine e, soprattutto, certe idee e certi impulsi hanno vita lunga, specie tra la gente di potere. Non c’è che da sperare che il ministro Gelmini e il cardinal Bagnasco non traggano ispirazione da quello che succede in Texas.