Pornhub cancella milioni di video amatoriali. Contenuti a luci rosse da 13 milioni a 4,7 milioni
La nuova restrizione in Thailandia, dove sono stati banditi quasi duecento siti a luci rosse – tra cui P*rnhub – da parte del governo, ha scatenato la protesta dei cittadini.
In molti sono scesi in piazza a protestare per avere maggiori libertà online.
Il ministro dell’economia e del digitale Puttipong Punnakanta ha detto che il blocco rientra in una più ampia stretta per limitare l’accesso ai siti per adulti e di gioco d’azzardo, che in Thailandia sono illegali.
E’ l’ennesima restrizione in Thailandia per quanto riguarda l’uso di internet.
La popolazione infatti è obbligata a scansionare la propria impronta digitale e il viso, anche solo per acquistare un cellulare.
La censura thailandese è molto vicina a quella di nazioni come Cina e Iran, che cercano di controllare l’accesso dei cittadini alle informazioni.
Su Twitter è nato l’hashtag #SaveP*rnhub, primo in tendenze in Thailandia.
La Thailandia infatti è uno dei 20 paesi con il traffico più alto sul sito per adulti, con una permanenza media di circa 12 minuti.
Per la direttrice della Manushya Foundation Emilie Pradichit, questa decisione è l’ennesimo “tentativo di rendere la Thailandia un paese di dittatura digitale, con i conservatori al potere che cercano di controllare quello che i giovani possono vedere in rete”. (fonte LA STAMPA)