Titanic, l'affondamento 109 anni fa: ecco come avvenne il salvataggio dei 700 superstiti (su 6mila passeggeri) (Foto Ansa)
Sono passati 109 anni dall’affondamento più noto della storia: quello del Titanic. Il ricordo è vivo anche per chi in quel 14 aprile del 1912 doveva ancora venire al mondo anche grazie alle memorie del mondo televisivo e cinematografico, tra l’omonimo film colossal di James Cameron e la serie british Downton Abbey, che si apre proprio con in naufragio del transatlantico britannico finito contro un iceberg nel cuore della notte.
Erano le 23:40 di domenica 14 aprile 1912 quando l’RMS Titanic, salpato per il suo viaggio inaugurale da Southampton, in Inghilterra, e diretto a New York, entrò in collisione con un iceberg.
Quella massa di ghiaccio aprì delle falle sotto la linea di galleggiamento. Si allagarono così i primi cinque comportamenti stagni del transatlantico britannico, andando ad uccidere prima di tutti coloro che stavano nelle classi più basse, che avevano pagato solo una trentina di dollari quella traversata e il resto si trovarono a pagarlo con la vita.
Ci mise due ore e 40 minuti il Titanic ad inabissarsi nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico. Nell’affondamento del Titanic persero la vita tra le 1490 e le 1523 persone, compresi i membri dell’equipaggio.
Sopravvissero 706 persone: tutti, fatta eccezione per sei di loro, erano stati tra i fortunati che erano riusciti a guadagnare un posto sulle poche lance di salvataggio a bordo del transatlantico. Le quasi cinquemila vittime del naufragio morirono per ipotermia, più che per annegamento, in acque la cui temperatura si aggirava intorno agli zero gradi.
I superstiti vennero raccolti dalla nave Carpathia, arrivata sul posto verso le 4 di mattina. Il marconista della Carpathia, a 60 miglia dal Titanic, aveva raccolto la richiesta di soccorso del transatlantico. La nave approdò finalmente a New York il 18 aprile.