Interi villaggi sulla costa sono stati interamente spazzati via dallo tsunami che ha colpito le isole di Samoa alle 6,48 di martedì mattina, ore 19,48 in Italia. Il maremoto, che ha devastato la costa con una serie di impressionanti ondate (guarda le foto), è stato causato da un potente sisma, di magnitudo 8,3 della scala Richter, che ha scosso gran parte dell’Oceano0 Pacifico meridionale.
Le persone morte per la catastrofe sono certamente più di 100, come rivelano gli operatori sanitari presenti sul posto, i quali hanno inoltre fatto sapere che il numero delle vittime è destinato a salire, così come quello dei dispersi, non ancora reso noto; il dato ufficiale pone il totale a 113 vittime, con l’avvertenza che il numero è destinato a salire, man mano che dalle isole e isolette che le onde hanno spazzato arriveranno notizie più precise.
Stanno bene invece e sono stati tutti contattati dall’ambasciata italiana presso la Nuova Zelanda, i 16 italiani che si trovano al momento nella Samoa americana.
I racconti della vicenda, riportati dai lettori del quotidiano New Zeland Herald, descrivono pienamente il terrore e la drammaticità della situazione. La neozelandese Graeme Ansell ha detto che il villaggio di Sau Sau Beach Fale è stato completamente raso al suolo. “Il tutto è stato molto veloce, pochi attimi e poi il villaggio era sparito. Non c’è un edificio in piedi e tutti si arrampicavano sulle colline” ha raccontato la Ansell ad una radio neozelandese.
Un reporter di Associated Press ha invece visto i corpi di 20 vittime in un ospedale, confermando che la zona turistica intorno all’isola di Upolo è stata completamente distrutta.
Drammatico anche il racconto della giornalista samoana Cherelle Jackson che ha spiegato: “La gente sta cercando di raccogliere più beni possibile, mentre gli operai edili che hanno portato i bulldozer per eliminare i detriti. La scuola del villaggio è stata completamente distrutta, così come tutte le case, salvo quella del prete”.
Secondo le prime stime tecniche degli esperti, il sisma, di magnitudo tra 8,0 e 8,3, ha colpito a circa 32 chilometri sotto il fondo dell’Oceano, 190 chilometri dalle Samoa americane, un territorio degli Stati Uniti, che ospita 65.000 persone. Gente del posto sull’isola di Savai’i, a ovest di Upolu ha riferito che il mare si era ritirato fortemente e l’acqua non era più visibile.
Un racconto ancora più dettagliato arriva da Mike Reynolds, soprintendente del Parco Nazionale delle Samoa Americane, il quale ha detto di aver visto 4 onde altissime, di almeno 8 metri, che hanno spazzato via i villaggi e sono penetrate nell’entroterra per circa 1,6 chilometri. La potente scossa iniziale inoltre è stata seguita da diverse scosse di assestamento, tutte di magnitudo superiore ai 5.0.
