Le persone morte per la catastrofe sono certamente più di 100, come rivelano gli operatori sanitari presenti sul posto, i quali hanno inoltre fatto sapere che il numero delle vittime è destinato a salire, così come quello dei dispersi, non ancora reso noto; il dato ufficiale pone il totale a 113 vittime, con l’avvertenza che il numero è destinato a salire, man mano che dalle isole e isolette che le onde hanno spazzato arriveranno notizie più precise.
Stanno bene invece e sono stati tutti contattati dall’ambasciata italiana presso la Nuova Zelanda, i 16 italiani che si trovano al momento nella Samoa americana.
I racconti della vicenda, riportati dai lettori del quotidiano New Zeland Herald, descrivono pienamente il terrore e la drammaticità della situazione. La neozelandese Graeme Ansell ha detto che il villaggio di Sau Sau Beach Fale è stato completamente raso al suolo. “Il tutto è stato molto veloce, pochi attimi e poi il villaggio era sparito. Non c’è un edificio in piedi e tutti si arrampicavano sulle colline” ha raccontato la Ansell ad una radio neozelandese.
Un reporter di Associated Press ha invece visto i corpi di 20 vittime in un ospedale, confermando che la zona turistica intorno all’isola di Upolo è stata completamente distrutta.
Drammatico anche il racconto della giornalista samoana Cherelle Jackson che ha spiegato: “La gente sta cercando di raccogliere più beni possibile, mentre gli operai edili che hanno portato i bulldozer per eliminare i detriti. La scuola del villaggio è stata completamente distrutta, così come tutte le case, salvo quella del prete”.
Secondo le prime stime tecniche degli esperti, il sisma, di magnitudo tra 8,0 e 8,3, ha colpito a circa 32 chilometri sotto il fondo dell’Oceano, 190 chilometri dalle Samoa americane, un territorio degli Stati Uniti, che ospita 65.000 persone. Gente del posto sull’isola di Savai’i, a ovest di Upolu ha riferito che il mare si era ritirato fortemente e l’acqua non era più visibile.
Un racconto ancora più dettagliato arriva da Mike Reynolds, soprintendente del Parco Nazionale delle Samoa Americane, il quale ha detto di aver visto 4 onde altissime, di almeno 8 metri, che hanno spazzato via i villaggi e sono penetrate nell’entroterra per circa 1,6 chilometri. La potente scossa iniziale inoltre è stata seguita da diverse scosse di assestamento, tutte di magnitudo superiore ai 5.0.