Il bilancio del devastante tsunami che ha colpito l’arcipelago delle Samoa dopo un violento terremoto sottomarino, spazzando via decine di villaggi, continua a salire, avvicinandosi ai 200 morti. I soccorritori continuano nella ricerca dei corpi, dispersi in mare o nascosti sotto tonnellate di macerie.
Si sono anche registrate decine di scosse di assestamento e, dopo una forte scossa di 6.3 gradi richter nella notte, sono state rilevate dall’Istituto Geofisico Americano, al largo di Tonga e delle Samoa occidentali, altri due terremoti di magnitudo 5,1 e 4,9 della scala Richter, che, fortunatamente, non hanno causato tsunami.
Mercoledì 30 settembre un terremoto di magnitudo 8,3 aveva generato quattro potenti tsunami, con onde fino a 8 metri, che si sono abbattute sulle Samoa occidentali e Samoa americane ed in una delle isole Tonga. Il bilancio confermato dei morti è, al momento, di 189, di cui 149 nelle Samoa occidentali, 31 nelle americane e 9 a Tonga.
Secondo autorità locali, citate da Radio New Zealand, almeno 32.000 persone sono colpite e migliaia sono i senza tetto. Fra i morti finora identificati, 5 australiani, un neozelandese e un bambino britannico di due anni. Non si ha notizia di vittime italiane.
