Tunisi, attentato Museo del Bardo: licenziati funzionari alla sicurezza

Tunisi, attentato Museo del Bardo: licenziati funzionari alla sicurezza

TUNISI – Nuovi arresti nell’inchiesta sull’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, costato la vita a 23 persone. Questa volta non si tratta di terroristi, ma di addetti alla sicurezza. Il premier tunisino Habib Esside il ministro dell’Interno hanno deciso di licenziare sette responsabili della sicurezza, tra i quali il capo della polizia del distretto della capitale. Gli altri sono il responsabile della Sicurezza per il turismo, il comandante dei vigili, il capo della sicurezza del distretto del Bardo e il suo omologo a Sidi Bechir, il responsabile dei servizi del Bardo e il capo del posto di polizia del Bardo.

E’ stato emesso anche un mandato d’arresto nei confronti dell’agente di polizia incaricato di vigilare sull’ingresso al museo, che durante l’attentato non si trovava sul posto ma a mangiare un panino.  Il premier ha anche deciso il divieto di accesso alla moschea che si trova dietro il museo del Bardo che sarà d’ora in poi riservata al personale del Parlamento e al suo personale.

Intanto il Paese si prepara intanto a riaprire le porte del museo del Bardo. La riapertura è prevista per martedì 24 marzo. Il direttore del museo archeologico, Moncef Ben Moussa, ha parlato espressamente di un “atto simbolico”: “si tratta di una sfida ma è anche un messaggio. Vogliamo dire che gli autori dell’attentato non hanno raggiunto il loro scopo”.

 

 

 

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Maria Elena Perrero