Tunisi, Carolina Bottari torna senza marito Orazio Conte: era partito per non perdere offerta

Orazio Conte (Foto Ansa)

TUNISI – Orazio Conte, uno degli italiani morto nell’attentato al museo del Bardo a Tunisi, non doveva essere lì. Orazio era partito solo per far contenta la moglie Carolina Bottari e sostituire una delle sue amiche che all’ultimo non era partita. Una gita in cui la presenza dell’informatico di 54 anni non era prevista dunque. Un favore alla moglie Carolina e alla sua amica, che altrimenti avrebbe perso i soldi del viaggio già pagato.

Ora la moglie torna a casa da sola, scrivono Antonella Mariotti e Letizia Tortello su La Stampa:

“Lei con le tre amiche di sempre aveva scelto un viaggio che costava poco e se l’era regalato per viverlo come faceva sempre con lui. Quattro colleghe che ogni giorno si incontravano tra gli uffici del Municipio, erano così legate da condividere anche le vacanze. Carolina Bottari, Antonella Sesino, Anna Bagnale e Antonietta Santoro, avevano deciso di regalarsi una crociera, una vacanza premio «nel blu dipinto di blu», come l’avevano chiamata al Circolo ricreativo dei dipendenti comunali.

Le quattro amiche viaggiavano insieme, inseparabili, lavoravano in uffici diversi nel Settore Patrimonio del Comune, con loro sulla Costa Fascinosa c’erano anche due mariti: Orazio Conte la vittima dell’attentato, l’altro è il coniuge della Santoro”.

Daniela Mosca, loro dirigente e amica, racconta che le donne erano felici per quel viaggio:

“«Erano contentissime per quel viaggio e per la meta scelta. Avevano trovato un’offerta all’ultimo minuto, risparmiavano con i viaggi del Cral, così hanno deciso di chiedere le ferie e partire. Sono molto amiche e molto legate, si frequentano fuori dal lavoro sempre», continua Mosca. Anna Abagnale, 45 anni, ha alle spalle una storia sfortunata, è rimasta vedova appena un anno fa e a casa ha il suocero che l’aspetta, anziano e con molti problemi di salute «sono state le altre a convincerla, che le sarebbe servita questa pausa»”.

La Bottari, 51 anni, ha avvisato una giornalista di La Presse a Roma dell’attentanto e ora ad aspettarla a casa ci sono i figli:

“«Ci stanno sparando addosso» ha avuto il tempo di dire. A casa in via Pianezza a Torino sono rimasti ad aspettarla i figli. Marco Conte, 26 anni, laureando in Ingegneria, racconta: «Li avevo sentiti martedì, volevo dire loro che il colloquio di lavoro era andato bene. Non era la loro prima crociera».

 

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