Tunisi: assalto Isis ai turisti. Morti e feriti, coinvolti anche italiani FOTO

Il museo del Bardo a Tunisi

TUNISI – Sono vestiti come soldati, armati, ma sono terroristi. Sono gli uomini che mercoledì mattina hanno assaltato un pullman di turisti a Tunisi. Siamo a pochi passi dal museo Bardo: i miliziani aprono il fuoco già in questa primissima fase dell’attacco, i primi morti sono nel pullman. Subito dopo corrono dentro il museo, dove i visitatori sono centinaia. Ancora fuoco, spari, ostaggi.

Alla fine del blitz dei militari gli ostaggi vengono liberati: si vedono uscire di corsa, terrorizzati, dal museo. Alla fine dell’operazione si contano 8 morti, ma voci non confermate parlano di 18 vittime. Tra i morti due terroristi e un poliziotto. I feriti sarebbero 21.

Le prime foto vengono diffuse in rete dopo pochi minuti. Con gli smartphone gli ostaggi postano online, su Twitter soprattutto, una sorta di diretta dell’attacco. Accucciati a terra, molti occidentali, alcuni bambini. Anche italiani: è quello che racconta la primissima foto diffusa su Twitter dall’interno del museo. L’attentato è stato rivendicato dallo Stato Islamico, ma occorre prudenza: sono tanti i gruppi terroristici che si autoproclamano affiliati dell’Isis per avere visibilità in una galassia sempre più frammentata.

Tra gli ostaggi anche otto italiani feriti. Tra i turisti italiani anche passeggeri della Costa Fascinosa partita da Palermo. Al momento degli attacchi i visitatori erano in tutto 200.

L’attacco a Tunisi ha previsto anche una fase di concitazione in Parlamento. In un primo momento sembrava che ci fossero stati spari anche lì, il massiccio intervento della polizia ha dato il via all’evacuazione dell’edificio dove mercoledì si discuteva della legge antiterrorismo.

Poche ore prima dell’attentato la polizia tunisina aveva arrestato sette membri di una cellula terroristica che addestrava miliziani da mandare in Siria: alcuni di loro avevano combattuto in Siria.

La Tunisia ha da poco completato il passaggio alla democrazia dopo le proteste del 2011 che hanno spinto il presidente Ben Ali a lasciare il potere. Il paese era ritenuto, nell’area nordafricana, relativamente tranquillo rispetto ad Algeria e Libia ma comunque a rischio infiltrazioni di gruppi terroristici.

Il museo Bardo è un museo archeologico: contiene la più ricca collezione di mosaici romani al mondo, perfettamente conservati. Foto Ansa e Twitter.

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Elisa D'Alto