ROMA – Alcune migliaia di manifestanti si sono radunate stamani di fronte alla sede del primo ministro per chiedere a lui e al suo governo, come gia’ accaduto molte altre volte nelle scorse settimane, di andarsene. ”Tunisia libera”, ”Gannouchi vattene”, ”Fedeli ai martiri” gli slogan scanditi dai manifestanti, che chiedono anche un’assemblea costituente, un regime parlamentare e l’indipendenza del potere giudiziario.
A presidiare l’area con alcuni blindati l’esercito, che ha sparato in aria quando – secondo testimoni sul posto – i manifestanti hanno cercato di superare la barriere di filo spinato che isola l’ingresso del Palazzo dal resto della piazza, mentre due elicotteri stanno sorvolando la zone. Ma poco fa, dopo aver sparato in aria ancora una volta, l’esercito si e’ ritirato dalla piazza lasciando i manifestanti liberi di avvicinarsi al palazzo, tanto che alcuni si sono anche arrampicati sulle finestre. Molte le donne che partecipano alla manifestazione, poche quelle velate.
I partecipanti cantano anche l’inno nazionale, e l’atmosfera appare tranquilla, anche con qualche abbraccio tra soldati e manifestanti. Secondo l’Afp, la protesta e’ stata convocata su Facebook, e tra gli slogan ve ne e’ anche uno che dice ‘Generazione della collera, generazione che ha dato origine alla rivoluzione”. Tornano le accuse al primo ministro Mohammed Gannouchi, in carica da undici anni, di appartenere al vecchio regime di Ben Ali, e al partito Rcd di rimanere in sella a tutti i livelli di potere.
Ieri si e’ svolta in centro a Tunisi una manifestazione che invocava una Tunisia laica, e in cui si annunciava tre giorni di altre proteste. Rinfocolate oggi forse anche dalla notizia, uscita sempre ieri, che diamanti, oro e molti dollari in contanti sono stati scoperti in vari nascondigli segreti che Ben Ali aveva allestito nel suo palazzo di Sidi Bou Said, alla periferia di Tunisi.