”In Turchia ci sono troppi bambini detenuti. Occorre una radicale riforma del sistema penitenziario minorile”. Lo ha denunciato il Commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, in due lettere inviate lo scorso giugno ai ministri turchi degli interni, Besir Atalay, e della giustizia, Sadullah Ergin.
Nelle due lettere, il cui testo è stato reso noto solo oggi, Hammarberg esprime la particolare preoccupazione per la situazione dei bambini nel sud est della Turchia che vengono incriminati, processati e detenuti sulla base dell’attuale legislazione anti-terrorismo.
”Tutto ciò non è in linea con gli standard internazionali e europei. La detenzione dei bambini dovrebbe essere una misura eccezionale” sottolinea il Commissario, che nelle lettere indica come – secondo le informazioni ricevute alla fine del 2009 – erano in carcere 2.500 minori di cui solo il 10 per cento è stato effettivamente incriminato.
Secondo Hammarberg il fatto che in Turchia i bambini subiscano, in base alla legge anti-terrorismo, pesanti condanne per atti che in altri Paesi sarebbero giudicati reati minori, solleva seri problemi sulla proporzionalità che deve esistere tra la pena e lo scopo che con questa si vuole raggiungere.
In Turchia un minore può essere condannato a 15 anni di carcere per aver causato disordini durante manifestazioni considerate pro-terrorismo. ”Spero – scrive nelle lettere il Commissario – che le proposte di riforma della legislazione anti-terrorismo e la loro futura applicazione ai bambini aiuteranno a costruire un sistema giudiziario più a misura di minore, focalizzato maggiormente sull’educazione e forme alternative alla detenzione”.