ANKARA – Tra assicurazioni al massimo livello istituzionale sul fatto che si punta a conservare la Turchia nella sua attuale forma di Stato di diritto democratico e laico, si e' aperta oggi la nuova legislazione del Parlamento monocamerale turco. Che ha il dichiarato compito di riscrivere la Costituzione del Paese a maggioranza musulmana e segnato da vari colpi di stato militari ma ora soprattutto alle prese con la sanguinosa questione della minoranza etnica curda.
In linea con precedenti dichiarazioni del premier islamico-moderato Recep Tayyip Erdogan, il presidente della repubblica Abdullah Gul ha inaugurato oggi ad Ankara la prima seduta della Grande assemblea nazionale turca affermando fra l'altro che ''la nuova costituzione dovrebbe rafforzare i diritti fondamentali e le liberta' di ciascuno''.
La nuova Carta inoltre ''non dovrebbe fare alcuna concessione rispetto alle caratteristiche basilari della Repubblica come la democrazia, la laicita' e lo Stato di diritto'', ha detto Gul, esponente del partito di Erdogan e islamico osservante con tanto di moglie velata. E in linea con la volonta' espressa anche dall'opposizione (con avallo dell'Ue), Gul ha ribadito che l'attuale costituzione varata due anni dopo il colpo di stato militare del 1980 va cambiata perche' ''non viene incontro alle richieste del nostro popolo'' dato che, fra l'altro, ''restringe la diversita' democratica della Turchia''.
''Una delle questioni piu' importanti nell'agenda del Parlamento'', ha confermato il presidente dell'assemblea, Cemil Cicek, ''e' la preparazione della nuova Costituzione''.
Entro il 7 ottobre dovrebbero essere indicati i componenti della Commissione incaricata di preparare il testo da far approvare al parlamento e poi da sottoporre a referendum. Erdogan vorrebbe avere una proposta completa gia' entro la meta' dell'anno prossimo, ma l'opposizione socialdemocratica e quella nazionalista frenano temendo che il premier accusato di presunte tendenze autoritarie e dichiarate mire presidenzialiste ottenga troppo rapidi colpi di penna capaci di comprimere liberta' fondamentali.
Il premier ha annunciato che il suo partito invitera' nella commissione costituzionale anche il Bdp, il principale partito filo-curdo i cui 30 deputati (tranne una irriducibile) hanno oggi prestato giuramento con un ritardo di due mesi e mezzo ponendo fine al clamoroso boicottaggio parlamentare compiuto per protesta contro la detenzione di sei altri suoi parlamentari in carcere per fiancheggiamento del terrorismo del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan). A spingere il Bdp a tornare nell'alveo istituzionale, secondo diversi analisti, e' stata la recente recrudescenza del terrorismo curdo che sta assumendo connotati particolarmente impopolari con l'uccisione di civili, tra cui quattro ragazze e una donna incinta assieme alla figlioletta di sei anni.
Oltre ai lavori per la Costituzione, uno dei primi atti del nuovo parlamento turco uscito dalle elezioni del 12 giugno, stravinte dal partito di Erdogan per la terza volta consecutiva ottenendo quasi il 50% dei suffragi, e' il rinnovo del nullaosta annuale per le forze armate a compiere operazioni anti-terrorismo oltreconfine. E' in preparazione infatti un'operazione di terra contro le basi del Pkk nel nord dell'Iraq.