
ANKARA – In uno dei Paesi in cui è diffuso il fenomeno delle spose bambine il partito del presidente, Recep Tayyip Erdogan, presenta un disegno di legge per depenalizzare la violenza sessuale sui minori se l’atto è avvenuto “in modo consensuale” e lo stupratore accetta di sposare la sua vittima. Una sorta di matrimonio riparatore come c’era in Italia fino agli anni Sessanta, abolito solo grazie al coraggio di Franca Viola.
Adesso nella Turchia del dopo-tentato golpe il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (Akp) di Erdogan ha presentato questa proposta di legge, che ha però scatenato non poche polemiche. Su Twitter, migliaia di utenti stanno condividendo in queste ore la loro indignazione con l’hashtag “lo stupro non può essere legittimato”.
Come sottolineano diverse Organizzazioni non governative, se il disegno diventasse legge si rischierebbe un aumento notevole dei casi di spose bambine, già diffusi nel Paese.
Per il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag, “la proposta punta a scongiurare le conseguenze legali in cui si imbattono le coppie che hanno rapporti consenzienti e vogliono sposarsi prima della maggiore età. I matrimonio che coinvolgono i minori sono sfortunatamente una realtà in Turchia ma gli uomini coinvolti non sono violenti stupratori”, ha aggiunto. Eppure viene difficile da credere che un governo come quello di Erdogan, filo islamico, punti a facilitare i rapporti sessuali.
La proposta di legge è stata presentata la scorsa notte in Parlamento e tornerà in discussione in Aula martedì, nonostante la ferma opposizione degli altri partiti, il socialdemocratico Chp e il nazionalista Mhp (i filo-curdi dell’Hdp non partecipano ai lavori in aula per protestare contro l’arresto dei loro deputati).
Come ricorda Lidia Catalano su La Stampa, i dati nazionali sulla violenza domestica dicono che circa il 40 per cento delle donne nel Paese è vittima di maltrattamenti e abusi, mentre la percentuale di femminicidi ha subito un aumento del 1400 per cento tra il 2003 e il 2010.