ANKARA – Hasret aveva 15 anni: è stata stuprata da due cugini più grandi e quando è rimasta incinta la famiglia, per “salvare l’onore”, l’ha uccisa.
E’ successo nella Turchia del presidente islamico Recep Tayyip Erdogan, che l’opposizione accusa di fare poco per porre fine alla piaga della violenza alle donne.
I fatti risalgono a due anni fa, ma la trama è venuta alla luce in questi giorni grazie all’inchiesta dei magistrati di Batman, la città del Mar Nero teatro del dramma.
Dopo essere stata violentata dai due cugini Serhildan e Ozcan, racconta Hurriyet online, la ragazzina è rimasta incinta, senza che si sapesse chi era il padre per eventualmente ‘riparare’.
Allora 12 membri del clan, fra cui il nonno e la nonna di Hasret, tre zii, tre zie e due cugini, si sono riuniti e hanno deciso di ucciderla per cancellare il ‘disonore’. Nessuna sanzione è stata invece immaginata per i due stupratori.
Uno zio, Habip, sarebbe stato incaricato di portare la ragazzina in una cava di sabbia e di strangolarla lasciando poi il cadavere sul posto. I 12 membri del clan sono ora incriminati, spiega il quotidiano Sabah, per avere “istigato all’omicidio” e per “omicidio” di “una donna incinta per motivi tribali”. Rischiano l’ergastolo.
Secondo dati resi pubblici dal ministero della giustizia di Ankara in risposta a una interpellanza dell’opposizione in Turchia si registrano ogni mese 650 casi di abusi su minori.