NEW YORK – Dylann Roof, riconosciuto colpevole della strage a sfondo razzista di nove fedeli afro-americani mentre pregavano in una chiesa di Charleston, e per cui ora rischia la pena di morte, afferma che i giurati non devono prendere in considerazione la sua salute mentale. Il motivo? La psicologia è un’invenzione degli ebrei.
Roof, 22 anni, in un diario afferma che “non credo nella psicologia, si tratta di un’invenzione ebraica, che non fa altro che inventare malattie e dire alle persone che avranno problemi se non seguiranno una terapia”. Non solo, ha revocato il mandato al team di legali e, nel corso del processo che inizierà il 3 gennaio, ha intenzione di difendersi da solo, come riporta Metro.
Il 17 giugno 2015, Roof iniziò a sparare all’interno della storica chiesa afro-americana Emanuel African Methodist Episcopal. La stessa giuria che ha condannato Roof per 33 accuse relativa al massacro, tra cui crimine d’odio e ostruzionismo alla religione, presto deciderà se condannarlo al carcere a vita senza condizionale o alla pena capitale.
Gli avvocati difensore del giovane, hanno tentato senza successo di impedire l’autodifesa, ricordandogli che non aveva nemmeno finito le superiori e, pertanto, non era nella posizione migliore per presentare una richiesta di mitigazione della pena. I legali, temono che Roof li abbia licenziati per paura che dettagli imbarazzanti riguardanti la famiglia e lui stesso, fossero presentati in tribunale come prove, anche se mirati al tentativo di risparmiare una condanna a morte.
I pubblici ministeri sono tenuti a presentare prove che dimostrino che Roof ha scelto le sue vittime per la loro razza e le ha uccise per incoraggiare la violenza, secondo alcuni documenti del tribunale. Potranno, inoltre, anche tentare di dimostrare che Roof non ha dato segni di rimorso e che delle nove vittime, tre data l’età che si aggirava sui 70 anni e più, erano particolarmente vulnerabili. I PM hanno affermato che chiederanno la pena di morte in un processo separato per nove accuse di omicidio.