Tre salafiti uccisi nella Striscia di Gaza: Israele teme i missili palestinesi

TEL AVIV  – Israele ha elevato lo stato di allerta nelle località del Neghev vicine a Gaza in seguito alla uccisione nelle ultime ore di tre esponenti salafiti attivi nella Striscia. Nel timore di lanci di razzi e missili palestinesi, gli abitanti di quelle aree devono restare vicino a rifugi o a zone protette. La amttina del 14 ottobre, riferisce un portavoce militare a Tel Aviv, un velivolo israeliano ha intercettato e colpito una cellula salafita che si accingeva a sparare un razzo verso il Neghev.

Un miliziano è rimasto ucciso. In precedenza altri due razzi erano esplosi nel Neghev. Sabato143 ottobre, un velivolo israeliano ha ucciso due esponenti salafiti di Gaza, uno dei quali era Hisahm al-Saadni (Abu Walid al-Maqdisi), che secondo Israele stava progettando un vistoso attentato in collaborazione con miliziani filo-al Qaida attivi nel Sinai egiziano. Al-Saadni era stato detenuto oltre un anno in un carcere di Hamas a Gaza. Nell’aprile 2011 l’attivista italiano Vittorio Arrigoni fu rapito da una cellula terroristica che intendeva negoziare con Hamas la sua liberazione. Anche dopo la tragica fine del sequestro, al-Saadni rimase in carcere. Hamas lo avrebbe liberato nella estate scorsa. Da allora, secondo Israele, ha subito ripreso la lotta armata, assieme con cellule terroristiche attive nel Sinai.

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Lorenzo Briotti