KIEV – Truppe e blindati di Kiev muovono verso Sloviansk e a Kramatorsk per riprendere l’est dell’Ucraina in mano ai filorussi. Il governo ha lanciato un’operazione militare su larga scala la mattina del 2 maggio nelle regioni orientali controllate dai ribelli.
I filorussi hanno annunciato di aver abbattuto due elicotteri del governo, annuncio confermato anche dal ministro dell’Interno di Kiev, che accusa: “Hanno ucciso due piloti e causato feriti”.
L’operazione di Kiev non è piaciuta a Mosca, che l’ha definita un “raid punitivo” che viola gli accordi presi a Ginevra tra Russia e Ucraina, motivo per cui ha chiesto all’Ocse di fermare le truppe ucraine a Sloviansk.
“KIEV CI ATTACCA” – Ad annunciare l’operazione militare ucraina a Sloviansk il capo dei ribelli filorussi, che da oltre due settimane controllano la città e dove i ribelli da una settimana tengono in ostaggio un gruppo di osservatori Ocse. Dall’inizio di spari ed esplosioni le campane delle chiese hanno suonato per avvertire la popolazione del pericolo.
Il governo di Kiev ha confermato l’attacco, ma non commenterà fino alla fine delle operazioni. L’assalto di Kiev sarebbe la prima risposta militare su ampia scala ai filorussi dopo la presa della città. Vyacheslav Ponomaryov, ribelle che si è autoproclamato sindaco, ha dichiarato all’agenzia Interfax che i separatisti hanno abbattuto due elicotteri delle forze ucraine, uccidendo due piloti.
“CHECK POINT ASSEDIATI”– Arsen Avakov, ministro dell’Interno ucraino, ha annunciato che le truppe di Kiev hanno circondato Sloviansk e preso il controllo di nove checkpoint dei filorussi, chiedendo agli abitanti di Sloviansk e di Kramatorsk di restare a casa e di chiudere le finestre.
Avakov ha denunciato che ”i terroristi hanno aperto il fuoco con armi pesanti contro le forze speciali ucraine, compresi lanciamissili”, e ”sparano nascondendosi dietro ai civili, usando grandi immobili residenziali”.
LE VITTIME – Il ministero degli interni ucraino ha aggiornato il bilancio delle vittime dell’abbattimento di due suoi elicotteri nell’attacco a Sloviansk: due piloti morti e diversi feriti. La tv russa Rossia 24 ha intanto diffuso la notizia di un terzo elicottero abbattuto dai filorussi, un Mi-24, mentre non c’e’ ancora alcuna conferma del quarto di cui ha parlato la tv filo Cremlino Russia Today.
“OPERAZIONE PUNITIVA” – Mosca ha chiesto all’Osce di prendere misure per fermare “l’operazione punitiva” delle autorita’ di Kiev nell’est dell’Ucraina. Il raid “punitivo”, secondo il Cremlino, distrugge gli accordi di Ginevra:
“Utilizzando l’aviazione per sparare su località di civili, il regime di Kiev ha lanciato un’operazione punitiva e sta distruggendo tutte le speranze per l’attuazione degli accordi di Ginevra”.
“LUKIN STA BENE” – La mattina del 2 maggio Mosca ha denunciato di aver perso i contatti con il suo inviato presidenziale Vladimir Lukin, mandato il 1°maggio nel sud-est ucraino per negoziare il possibile rilascio degli osservatori militari dell’Osce catturati dai filorussi a Sloviansk.
A renderlo noto è il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha spiegato come i contatti siano saltati dopo il raid di Kiev a Sloviansk:
“Siamo estremamente preoccupati non solo dal fatto che non riusciamo ad entrare in contatto con Lukin, ma anche dal fatto che giornalisti russi e stranieri stanno nella zona dell’ operazione punitiva”.
I contatti sono poi ripresi regolarmente nel corso della mattinata, come annunciato dagli stessi russi.
“APPLICARE GLI ACCORDI DI GINEVRA” – L’Unione europea ha lanciato un appello affinché siano applicati “al più presto possibile” gli accordi di Ginevra e che sia fatto di tutto per evitare un’escalation della tensione in Ucraina.
“RUSSIA INDIGNATA” – Il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, si è detto indignato per il raid di Kiev:
“Il ricorso all’esercito contro il proprio popolo è un crimine che porta l’Ucraina alla catastrofe. Sono indignato per il lancio a Sloviansk di una operazione di rappresaglia con la partecipazione di terroristi di Pravi Sektor”.