KIEV – La leader dell'opposizione ucraina, Iulia Timoshenko, potrà curarsi in un ospedale fuori dal carcere l'ernia al disco di cui soffre da mesi e che le provoca dolori lancinanti limitandola nei movimenti. Il via libera e' arrivato dalla procura generale di Kiev dopo un lungo tira e molla a livello nazionale e internazionale.
Sullo sfondo della scelta si profilano le pressioni esercitate dall'Ue e dalla corte di Strasburgo, ma anche le presunte trattative portate avanti da Berlino per assicurare all'ex premier una terapia adeguata.
Da Kiev sostengono che la decisione sia stata adottata dal procuratore generale in persona "dopo aver letto una lettera dei legali" dell'eroina della Rivoluzione arancione "consegnatagli personalmente dai membri del 'Blocco Timoshenko'". Per mesi, però, le autorità ucraine hanno fatto orecchie da mercante di fronte alle richieste avanzate dall'Ue e dal Consiglio d'Europa, prima per far visitare la Timoshenko da medici indipendenti dal ministero della Salute ucraino e poi per consentirle di essere curata in una clinica al di fuori del carcere, e il 23 marzo scorso il parlamento ha addirittura votato contro il ricovero della Timoshenko in una clinica specializzata ordinato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo appena una settimana prima.
Secondo numerosi osservatori, il passo compiuto da Kiev sarebbe piuttosto il frutto di una distensione nei rapporti tra Ucraina e Unione europea dopo che qualche giorno fa è stato parafato un accordo d'associazione e libero scambio tra Kiev e Bruxelles, anche se non e' ancora chiaro quando e se questo documento sara' firmato. L'Ue chiede infatti all'Ucraina di fermare le persecuzioni politiche e il maggior impedimento alla firma dell'accordo sembra proprio la condanna della Timoshenko a sette anni di reclusione in un processo che l'Ue ritiene politicamente manovrato.
Intanto, nell'ultimo fine settimana, la stampa tedesca ha rivelato che Berlino e Kiev avrebbero avviato delle trattative per decidere del destino della ex lady di ferro. Indicazione confermata oggi dal portavoce del governo tedesco che ha confermato i contatti in corso con Kiev. Secondo i quotidiani Sueddeutsche Zeitung e Der Tagesspiegel, la Timoshenko potrebbe infatti essere curata in una clinica tedesca (la 'Charitè', a Berlino), e il vice procuratore generale ucraino, Renat Kuzmin, avrebbe addirittura prospettato un possibile cambiamento 'ad personam' della legge per "permettere ai detenuti trattamenti medici all'estero".
La tesi del ricovero all'estero è supportata anche da un alto dirigente dell'Ue che, dietro la garanzia dell'anonimato, avrebbe detto all'agenzia Interfax che "Bruxelles vedrebbe la concessione alla Timoshenko della possibilità di curarsi in Germania come un segnale di buona volontà da parte di Kiev". Per il momento, comunque, 'Iulia' non lascerà l'Ucraina. Il ministero della Salute ha infatti deciso che sarà curata nell'ospedale della compagnia ferroviaria ucraina a Kharkiv, la stessa città nel cui carcere è reclusa da fine dicembre, dopo quasi cinque mesi passati dietro le sbarre a Kiev.
