MOSCA – Regge la tregua siglata venerdì a Minsk tra il governo di Kiev e i ribelli filorussi, anche se il nuovo pacchetto di sanzioni economiche da parte dell’Ue nei confronti di Mosca rischia di far salire di nuovo la tensione. Intanto segnali di distensione giungono dal vice premier dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Andrei Purghin, che dopo le critiche mosse al governo ucraino, colpevole secondo i ribelli di non voler metter in pratica le clausole del trattato siglato venerdì scorso, ha annunciato che lo scambio di prigionieri avverrà mercoledì 10 settembre. Le autorità locali, ha spiegato Purghin, stanno preparando la lista.
L’approvazione del nuovo blocco di sanzioni europee contro Mosca deciso dagli ambasciatori è in corso tra i 28 governi “con procedura scritta”. La portavoce della Commissione, Pia Ahrenkilde, ha precisato però che si tratta di misure “reversibili”.
Fonti della Commissione riferiscono che la procedura scritta dovrebbe concludersi entro le 15 e ricordano che per l’approvazione del pacchetto di sanzioni “normalmente” è richiesta l’unanimità dei 28 governi.
La tenuta del cessate-il-fuoco è comunque solo una delle condizioni che potrebbe indurre la Ue a ridurre le sanzioni. “Saranno necessari altri passi in termini di soluzione politica”. Allo stesso tempo “le sanzioni saranno sotto revisione continua da parte dei governi e sono soggette ad aggiustamenti in ogni momento”.
Se tutti i 28 governi daranno il via libera, il pacchetto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, al più tardi entro martedì. Le sanzioni contro gli individui saranno immediatamente operative, mentre le misure di carattere economico dovrebbero entrare in vigore entro il giorno successivo la pubblicazione.
La risposta di Mosca non si fa attendere: il premier russo Dmitrj Medvedev, intervistato dal quotidiano Vedemosti, minaccia
“le sanzioni economiche contro la Russia avranno conseguenze politiche e potrebbero infrangere il sistema di sicurezza globale. Le sanzioni sono un’arma a doppio taglio”.
E annuncia, in risposta al nuovo affronto dell’Europa: la chiusura dei cieli russi alle compagnie aeree internazionali.
Ancora instabile, invece, la situazione nella regione di Donetsk. A Mariupol, la città portuale sul Mare d’Azov dove il cessate il fuoco è reso precario dai ripetuti scontri tra le due parti, arriverà oggi in visita il presidente ucraino Poroshenko, che in un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio Osce sul cessate il fuoco.