Un serial tv turco contro Israele manda su tutte le furie i palestinesi

Ha suscitato non poche reazioni di protesta un serial di una Tv turca, in cui detenute palestinesi vengono violentate da secondini israeliani. Polemiche, infatti, sono giunte in particolare dalle stesse carcerate, la cui critica si è unita a quella, seppur scontata, proveniente dallo stato ebraico.

Secondo il “Jerusalem Post” di oggi – riportato dall’Ansa – il dramma Tv, trasmesso lo scorso ottobre col titolo “Separazione: palestinesi in amore e in guerra”, racconta la storia di una famiglia palestinese che al ritorno da una vacanza in Giordania trova l’abitazione demolita dall’esercito israeliano. I soldati sono descritti come assassini e stupratori.

La protesta delle detenute. Ciò che ha suscitato le proteste delle detenute sono le scene in cui si vedono soldati violentare una di loro. “Il film – hanno affermato in un comunicato – diffama le prigioniere e la loro lotta nelle carceri dell’occupante israeliano. “Mostrare una prigioniera palestinese violentata è soltanto un tentativo di distorcere l’immagine delle detenute e di sottostimare il loro ruolo eroico nella resistenza”, spiegano. “Noi chiediamo al produttore di questo dramma, in cui si vedono soldati che violentano una detenuta di nome Miriam, di scusarsi col popolo palestinese”.

Nel film, inoltre, una detenuta vittima di stupro viene uccisa per motivi d’onore dalla famiglia dopo la scarcerazione. Sono scene che nulla hanno a che fare con la realtà, affermano gli autori della protesta, e “quelli che pensano che una palestinese dopo l’ arresto sia stuprata si sbagliano. Non c’é mai stato un caso del genere e non abbiamo mai sentito che una famiglia palestinese abbia ucciso la figlia dopo la scarcerazione”.

Proteste anche dall’Autorità palestinese, che ha denunciato il serial come “offensivo”.

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giannattasio