Usa. In Arizona le pistole entrano all’università

NEW YORK – La Camera dell’Arizona ha approvato un provvedimento che consente di portare armi all’interno dei college e delle università statali. La misura è passata con 33 voti a favore e 24 contrari ed ora attende la firma del governatore, Jan Brewer, per essere tradotta in legge.

La governatrice, che un anno fa ha acquisito notorietà nazionale in seguito all’approvazione di una legge anti-immigrazione, è una ferma sostenitrice del libero porto d’armi. Una proposta analoga a quella dell’Arizona è in discussione in questi giorni in Texas. In Utah, invece, è già in vigore una legge che consente di portare pistole in classe, mentre in Colorado la scelta è lasciata per legge ai singoli college, che hanno l’opzione di permettere o meno ai loro studenti di entrare armati nei campus. Sull’introduzione di armi in college e campus è in corso da tempo negli Stati Uniti un dibattito che vede Democratici e Repubblicani drasticamente divisi.

Secondo i Democratici, portare armi a scuola aggrava il rischio che possano avvenire incidenti gravi. Secondo i Repubblicani, anche gli studenti hanno invece il diritto proteggersi, e ricordano che è un diritto garantito costituzionalmente dal Secondo Emedamento. Per effetto di queste posizioni così divise, manca una legislazione complessiva e unificante sulla materia, e ogni Stato ha le sue proprie regole. In genere, sono i singoli istituti a regolamentare la materia. Gli episodi di sparatorie a scuola sono molto frequenti negli Stati Uniti, e a volte si traducono in tragedie che coinvolgono decine di persone.

Negli ultimi anni il più grave è avvenuto nel 2007 al Virginia Tech di Blacksburg, in Virginia. Uno studente sudcoreano, Cho Seung-Hui, uccise a colpi di pistola 32 persone prima di suicidarsi. Resta nella memoria, poi, la strage di Columbine, in Colorado, dove due studenti uccisero 12 compagni di scuola e un insegnante, e ne ferirono altri 21. Poi si tolsero la vita.

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luiss_smorgana