La compagnia Usa Whirlpool ha deciso di chiudere dopo 50 anni la sua fabbrica di frigoriferi a Evansville (Indiana) per trasferirla in Messico.Q uella della Whirlpool era l’ultima fabbrica rimasta in città e per gli abitanti di Evansville si tratta di una decisione fatale.
“Eravamo la capitale mondiale dei frigoriferi”, ricorda Randall Reynolds, uno dei lavoratori licenziati. Suo padre aveva lavorato per la Whirlpool, come prima ancora avevano fatto suo nonno e il suo bisnonno. Ma dopo quattro generazioni il ciclo si é interrotto. La compagnia Usa, che aveva aperto il suo impianto per frigoriferi a Evansville nel 1956, dava lavoro a suo tempo ad oltre diecimila persone in città. Ma la Whirlpool non era l’unica compagnia ad alimentare la linfa economica della città. “I miei genitori raccontano che quando erano giovani c’era lavoro dappertutto – afferma Natalie Ford, con il tono di chi stenta a credere – Oltre alla Whirlpool c’erano la Bristol-Myers, la Mead Johnson, la Zenith. Adesso, se qualcuno cerca un lavoro qui in zona, trova il deserto”.
Per la donna la decisione della Whirlpool è un colpo fatale: anche suo marito e suo figlio lavoravano nell’impianto. I dirigenti della Whirlpool spiegano che la fabbrica di Evansville era diventata “assolutamente non competitiva dal punto di vista dei costi”. Perché pagare 18 dollari l’ora ai dipendenti americani quando in Messico il costo per lo stesso lavoro è di 4 dollari l’ora? Le famiglie di Evansville si sentono tradite.
“E’ una vergogna che la Whirlpool abbia deciso di trasferire in Messico i suoi posti di lavoro mentre qui stiamo lottando per la sopravvivenza”, afferma Connie Brasel, che da 17 anni lavorava nella fabbrica che sarà chiusa. Molti se la prendono anche con le amministrazioni Usa – da Bill Clinton a Barack Obama passando per George W. Bush – per l’accordo NAFTA che elimina i dazi commerciali per i paesi confinanti come il Messico e il Canada. Ma la rabbia, rivolta contro molti bersagli, non aiuta a rispondere alla domanda se si pongono adesso gran parte delle famiglie di Evansville: “Come faremo a sopravvivere?”.
