Si è conclusa con un successo la missione in Corea del Nord dell’ ex-presidente americano Jimmy Carter, che è ripartito da Pyongyang portando con sé il cittadino americano Aijalon Mahli Gomes. L’uomo, un missionario protestante di 30 anni, stava scontando una condanna ad otto anni di prigione per essere entrato illegalmente nel paese in gennaio.
Il successo di Carter, non nuovo ad iniziative umanitarie che gli hanno fruttato il premio Nobel per la pace, era stato messo in dubbio dopo l’inaspettata partenza per la Cina del leader nordcoreano Kim Jong-il, avvenuta poche ore dopo il suo arrivo a Pyongyang.
L’ex presidente americano è stato ricevuto dal ”numero due” Kim Yong-nam che gli avrebbe detto, secondo l’agenzia d’informazione Nuova Cina, che la Corea del Nord è pronta a riprendere le trattative per il disarmo nucleare, interrotte da due anni.
Non ci sono state finora conferme della visita di Kim Jong-il in Cina nella quale, secondo fonti sudcoreane, sarebbe accompagnato dal suo terzo figlio ed erede designato Kim Jong-un. L’unica indicazione della presenza in Cina del leader nordcoreano sono le dichiarazioni di alcuni residenti di Jilin, nel nordest della Cina, secondo i quali un albergo di lusso nel quale Kim ha alloggiato in passato è controllato da ieri da un massiccio schieramento di polizia.