In Wyoming d’altro canto l’assemblea statale valuta la possibilita’ di tornare al plotone di esecuzione a fronte dei gravi dubbi che circondano le sostanze usate nell’iniezione killer e la loro provenienza. Le iniziative del Tennessee e del Wyoming sono legate alla scarsita’ di farmaci usati nelle iniezioni letali per via del boicottaggio delle case farmaceutiche in Europa, e di riflesso anche negli Stati Uniti, che hanno indotto i penitenziari americani a improvvisare dolorosi protocolli mortali.