L’atto di accusa presso la corte distrettuale di Alexandria, in Virginia, mette alla sbarra gli hacker per aver intenzionalmente causato danni a computer protetti come parte della cosiddetta “Operazione Payback” di Anonymous: la vendetta della rete contro chi aveva bloccato i loro servizi a Wikileaks, la pagina anti-segreti di Julian Assange, dopo la pubblicazione dei cablogrammi riservati del Dipartimento di Stato.