NEW YORK, 9 MAR – Le predica viene dal pulpito, quello di una delle tante chiese del quartiere Harlem di New York, che la domenica sono prese d'assalto dai turisti. E i peccatori sono proprio loro, i turisti, rei di essere poco rispettosi dell'aspetto religioso insito nel Gospel. Ogni domenica il rito si ripete. I turisti, per lo piu' bianchi, non solo spesso arrivano tardi, ma disturbano anche la funzione religiosa, sventolando guide e scattando foto. Sono tanti, ed e' difficili non notarli in mezzo ad un gruppo, a questo punto ristretto, di gente anziana di colore vestita con l'abito della festa e cappelli 'old fashion'.
''Spero che restiate al vostro posto durante la predica – ha detto al microfono un sagrestano della Mother African Methodist Episcopal Zion Church, la chiesa nera piu' antica dello stato di New York – Se dovete andare, andate ora. Andate prima che il pastore inizi la sua predica''. A quella che e' suonata quasi come un'intimidazione, nessuno si e' mosso. A meta' del sermone, tuttavia, riferiscono varie fonti della stampa locale, un gruppo di turiste francesi si e' diretto verso l'uscita, tra l'altro bloccata da una corda rossa, e incurante ha lasciato la chiesa.
La scena si ripete in quasi tutte le chiese di Harlem, che non riescono a gestire il boom di turisti che ogni domenica invadono il famoso quartiere nero per ascoltare le musica gospel. I fedeli e i pastori non sono affatto contenti delle visite, che stanno diventando sempre di piu' fonte di irritazione. Alcuni sono corsi ai rimedi tentando di imporre regole piu' severe: niente foto, niente infradito, vietato uscire dalla chiesa durante il sermone. Ma le regole vengono sistematicamente ignorate.
''Capisco che questa gente voglia avere un ricordo della visita – ha detto un parrocchiano – ma se ti viene chiesto di fermarti e tu continui, a quel punto e' mancanza di rispetto''. A volte, tuttavia, la comunita' nera mostra tolleranza, perche' i turisti riempiono banchi che altrimenti resterebbero vuoti e contribuiscono al mantenimento della chiesa con le loro offerte. ''Il nostro edificio ha bisogno di essere riparato – ha detto un altro parrocchiano – e loro ci aiutano''.