Chi ha pensato di farsi una vacanza a New York affittando un appartamento attraverso il web potrebbe dover presto pensare a piani alternativi: una controversa proposta di legge in dirittura d’arrivo nella Grande Mela metterà fuori legge gli affitti (o i subaffitti) in città per periodi sotto i 30 giorni. Basta solo la firma del governatore David Paterson: la nuova legge prende di mira i cosiddetti ”hotel illegali”, spesso veri e propri slum pieni di pigionanti, che tanti fastidi causano ai residenti permanenti diminuendo il numero degli alloggi disponibili e creando problemi di rumori molesti, sporcizia, sicurezza.
Alcuni temono che possa finire nel mucchio anche il fiorente giro d’affari generato da siti web come AirBnB o Craiglist, Crashpadder o Homeaway che permettono ai visitatori di New York di trovare una sistemazione per brevi periodi a prezzi molto più convenienti rispetto all’albergo. La legge ”contiene doverose eccezioni per i ‘room-mates’ e per chi viene preso a pensione in casa di un inquilino che ci abita in permanenza”, ha detto la senatrice statale Liz Krueger che da tre anni cerca di far passare il provvedimento, ma se un turista cerca di entrare mentre il padrone è via da casa sarà possibile solo se non c’è denaro che passa di mano. Questo significa che sarà possibile fare scambi di case, ma pagare un affitto per un appartamento a breve termine a un privato potrebbe diventare una violazione della legge.
I promotori delle nuove norme sostengono che il proliferare di siti online che affittano a turisti spesso traggono in inganno il visitatore che solo all’arrivo si accorge di non aver prenotato, ma di aver pagato anticipatamente, un hotel. Joe Gebbia, presidente di AirBnB, un sito che gestisce circa tremila appartamenti a New York, sostiene invece che dalle sue inserzioni messe in rete non c’è alcuna ambiguità sulla natura dell’offerta: ”Questa legge vuole colpire gli abusi ma avrà conseguenze su migliaia di newyorchesi che in questo modo arrotondano il bilancio. Anziani. Artisti. Giovani professionisti. Non sul piccolo numero di albergacci illegali”.
Molti residenti sostengono infatti che la possibilità del subaffitto è anche un modo di evitare il pignoramento della casa. Dicono che nell’affare tutti ci guadagnano: in media una camera di albergo a New York costa 232 dollari a notte mentre nei ‘bed and breakfast’, il tariffario e’ di gran lunga inferiore.
Qualche giorno fa 500 proprietari di B&B e appartamenti affittati a breve si sono radunati davanti al municipio al grido di ‘Salvate il subaffitto’. ”Siamo di fronte a un problema legale complesso. L’obiettivo della legge è di chiarire ambiguità ma come spesso succede alcune categorie vengono penalizzate”, ha detto Michael Sillerman, avvocato immobiliare di Manhattan.