La paura del terrorismo negli Stati Uniti è un fattore più emotivo che basato sui fatti. Questa l’analisi che emerge leggendo un articolo sul terrorismo islamico pubblicato dal New York Times.
Il quotidiano americano mette in luce che negli ultimi tempi negli Usa sono aumentati gli allarmi per attacchi terroristici. Ma la politica del “terrore”, sottolinea il New York Times, ha oscurato il fatto che i nemici presenti sul territorio americano nel 2009 non sono un esercito forte e sofisticato, «bensì – si legge – un gruppo “amatoriale” che dimostra più fervore che qualità. Un gruppo che utilizza solo fucili ed esplosivi vecchi, senza traccia di armi chimiche o nucleari».
Non solo. Il New York Times sottolinea come nel 2009 dei 14mila omicidi commessi negli Stati Uniti solo 14 sono stati provocati da attacchi jihadisti: 13 persone uccise a Fort Hood in Texas a November e una in un campo militare a Little Rock, in Arkansas.
Questo, sottolinea il New York Times, certo non giustifica i buchi nella sicurezza Usa che si sono verificati di recente ma concorre a chiarire che il clima di terrore che si respira negli Stati Uniti è più che altro emotivo, se non ingiustificato.
E anche il responsabile dell’Intelligence americana Mark Lowenthal sottolinea che, seppur ci sono stati soprattutto negli ultimi tempi attacchi a americani all’estero, la sicurezza interna è oggi molto più solida del 2001, anno dell’attacco alle torri gemelle.