“Non voleva partire per l’Iraq”, dicono i suoi amici alla base. Il colonnello Terry Lee, che ha lavorato con lui, racconta che il maggiore sarebbe stato spedito in Iraq. E che per quell’ uomo single di 39 anni, musulmano religiosissimo, americano di origine giordana, ormai era diventata un’ossessione: Barack Obama ci porterà fuori da qui, il presidente ci porterà fuori dalla guerra.
Non è ancora chiaro se Hasan, nativo della Virginia, sia di fatto musulmano, ma secondo le informazioni che circolano si sarebbe convertito alcuni anni fa ed è considerato molto devoto.
Nondimeno, le organizzazioni di arabi e musulmani negli Stati Uniti si stanno già preparando al’ ”backlash”, alla ritorsione da parte di cittadini che vedono in Hasan un terrorista o comunque un acceso sostenitore della religione islamica, certo non vista di buon occhio nel Paese. L’Istituto Arabo-Americano ha dichiarato di aver ricevuto una telefonata anonima di minacce appena è stato reso noto il nome del killer. L’Istituto, che ha decisamente condannato la strage, ha detto di attendersi altre minacce.
”C’è molto odio in giro e l’odio è odio. E’ bipartisan e non ha connotati geografici particolari. Siamo affranti per le vittime, ma speriamo che la gente sappia distinguere tra criminalità e terrorismo”, ha dichiarato Leigh O’Neill, esponente dell’Istituto.
Anche il Consiglio per la Relazioni tra America e Islam, sta cercando di prevenire la temuta ondata di rappresaglie e l’aumento di sentimenti anti-islamici. Il Consiglio ha tenuto giovedi sera una conferenza stampa in cui ha condannato la strage ed invitato tutti alla ‘calma”.