Usa: voleva colpire il Pentagono con aerei telecomandati, fermato

WASHINGTON – Colpire Capitol Hill e il Pentagono con una specie di droni in miniatura, piccoli aero-modellini telecomandati a distanza, carichi di esplosivo. Era questo l’obiettivo di un giovane di 27 anni, Rezwan Ferdaus, con una laurea in fisica alla Northwestern University di Boston, la stessa citta’ dove l’Fbi lo ha arrestato.

Gli inquirenti, che lo tenevano sott’occhio da molto tempo, assicurano che nessuno e’ mai stato in pericolo.

Gia’ nei primi mesi del 2010, agenti sotto copertura lo avevano contattato. Fingendo di essere uomini di Al Qaida con l’incarico di reclutare terroristi negli States, seppero che era pronto a modificare telefoni cellulari in modo da essere usati come detonatori in attentati esplosivi contro soldati americani in combattimento in Iraq e Afghanistan. Durante uno degli incontri tra Ferdaus e gli agenti in incognito, il giovane apparve felice e gratificato quando i falsi uomini di Al Qaida gli dissero che grazie ai suoi cellulari ‘trattati’ erano morti tre soldati americani ed erano rimasti feriti altri cinque o sei. ”Era esattamente quello che volevo”, avrebbe commentato soddisfatto, secondo i documenti diffusi oggi dal Fbi.

Nel frattempo, dopo la vicenda dei telefoni, l’uomo dichiaro’ ai suoi falsi complici che aveva in mente un attacco contro i palazzi della politica di Washington, in particolare la sede del Dipartimento della Difesa, gia’ colpito l’11 settembre del 2001, e la sede del parlamento, dove secondo molte testimonianze, sempre quel maledetto giorno, si sarebbe dovuto schiantare l’aereo poi precipitato in Pennsylvania. S’era gia’ recato la primavera scorsa da Boston a Washington per un primo sopralluogo.

A maggio aveva deciso il luogo da dove far partire i suoi ”droni” in miniatura, cioe” dall’ East Potomac park, lungo il fiume della Capitale, un posto a meta’ strada dai suoi due obbiettivi. Poi, durante l’estate si e’ procurato i modellini, un F-86 guidato a distanza da un potente telecomando. In tutto questo tempo ha sempre continuato a scambiare tutte le informazioni con gli agenti federali, che lui non ha mai avuto dubbi fossero veri terroristi di Al Qaida. Infine, la settimana scorsa, tanto era la sua cieca fiducia in questi suoi nuovi amici, che gli invio’ un video in cui mostrava come era riuscito a produrre ”i cellulari detonatori”. A quel punto sono scattate le manette.

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luiss_smorgana