Charles Milner-Williams, 65 anni, deve essere stato molto sorpreso quando ha ricevuto un invito a recarsi nella piccola isola di Erromango, nello stato insulare di Vanuatu. Infatti, Charles non conosceva nessuno a quelle latitudini.
E, probabilmente, non sapeva nemmeno che un lontano parente fosse morto da quelle parti, più di 170 anni prima. Confrontato a questo, misurate poi quale sia stato il suo stupore quando, insieme all’invito, sono arrivate delle scuse ufficiali: « scusa ma abbiamo mangiato il tuo bis-bis-nonno ».
Può succedere anche questo se i discendenti coscienziosi di una tribù di cannibali trovano il discendente ignaro del reverendo che, qualche generazione prima, servì da pranzo rituale nell’isola di Erromango.
Negli anni trenta del diciannovesimo secolo, la Chiesa cercava di cristianizzare le tribù primitive dell’arcipelago, scoperto, poco più di cinquant’anni prima, da James Cook, il celebre esploratore e avventuriero inglese.
Il reverendo John Williams, e un suo compagno, James Harris si erano imbarcati a bordo di una nave da guerra della marina inglese nel mare del Sud. Purtroppo, appena sbarcati sulla spiaggia dell’isola i due uomini di chiesa furono aggrediti. La tribù di cannibali, armata di lance, archi, frecce e mazze, li assalì e li abbatté. La marina non poté intervenire e nessuno vide cosa successe dei cadaveri di Williams e Harris.
Ora però i discendenti dei cannibali hanno confessato. Nell’occasione le spoglie mortali dei due missionari finirono in una grande pignatta e furono mangiati secondo l’usanza. In questa regione la credenza voleva che così la forza e l’abilità del defunto passasse nel corpo del vincitore.
In ricordo dei due uomini si è svolto a Erromago un rituale moderno. La tribù pentita, dopo quasi due secoli, ha cercato di riparare all’errore antico. Ha dunque simbolicamente rilasciato a Milner-Williams una bambina di sette anni, affinché fosse così bilanciata la perdita del suo bis-bis-nonno. La bambina naturalmente è rimasta nel suo paese e nessuno è stato mangiato.