Vegano tenta di scalare Everest: fermato due volte da valanga e terremoto Nepal

Vegano tenta di scalare Everest: fermato due volte da valanga e terremoto Nepal

KATHMANDU – La prima volta che ha tentato di scalare l’Everest il programmatore vegano Kuntal Joisher è stato fermato da una valanga nel 2014. La seconda invece dal terremoto in Nepal del 25 aprile. Joisher vuole essere il primo vegano a scalare il monte Everest, ma la fortuna non è stata decisamente dalla sua parte.

Il programmatore e scalatore ha raccontato al Washington Post che per anni si è preparato a Los Angeles per affrontare questo viaggio rispettando l’etica vegana e portando le sue idee fino in cima all’Everest.

Il primo tentativo però non è andato a buon fine. Nell’aprile 2014 una violenta valanga ha travolto il campo base e ha ucciso 16 sherpa, mettendo fine alla scalata ancor prima che iniziasse.

Il secondo tentativo era previsto per il 25 aprile 2015 e Joisher si trovava al campo base dell’Everest quando ha sentito la prima scossa del terremoto:

“La terra ha iniziato a tremare. L’ho sentito. Ho cercato di dirlo a tutti ma non mi hanno creduto. Poi ancora, una nuova e più potente scossa e stavolta tutti l’hanno avvertita. Ho urlato: “Terremoto!”. Tutto attorno a noi tremava come non avevo visto prima”.

Poi la scossa è terminata ma un rumore sordo si avvicinava. Alle loro spalle, racconta Joisher, una valanga:

“La terra ha smesso di tremare e tutti sapevamo che una valanga sarebbe arrivata, ma non sapevamo quando. Poi ci siamo girati e una nuvola bianca correva verso di noi. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di pensare, ma solo di reagire. L’unico pensiero era che la mia vita stesse per finire”.

Joisher e i suoi compagni invece sono sopravvissuti alla valanga mettendosi al riparo e stanno bene, ma per la seconda volta la spedizione vegana è stata rinviata. Ma il programmatore non rinuncia, anzi pensa a trovare una tuta che non sia piena di piume d’oca e che vada perfettamente d’accordo con la sua visione vegana:

“Tornerò in Nepal il prossimo anno per una nuova spedizione. Avrò più tempo per fare pratica e trovare una tuta che possa portare in cima all’Everest un vegano rispettando le sue idee”.

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