Vestiti imbevuti di ketamina dall’India, 26 arresti

BOLOGNA – La piu' ampia e completa indagine mai fatta in Italia contro il consumo di ketamina. Con queste parole il Procuratore Aggiunto di Bologna, Valter Giovannini, ha commentato l'operazione 'Alexander 2008', condotta dalla squadra mobile e diretta dalla Dda del capoluogo emiliano, conclusa dopo tre anni di indagini con un bilancio di oltre 50 arresti (26 dei quali fatti oggi) e il sequestro di 360 litri di ketamina.

Il potente anestetico per cavalli – hanno spiegato gli investigatori – e' diventato negli ultimi anni una delle piu' ricercate droghe 'da sballo', molto utilizzata in 'rave' e feste tecno per i suoi effetti allucinogeni e il suo basso costo, fra i 15 e i 20 euro al grammo.

L'operazione della polizia bolognese ha smantellato una rete di trafficanti e spacciatori, che si procuravano lo stupefacente in India. Per importarlo, il trucco era impregnare con la droga in forma liquida sciarpe tipo pashmina e altri indumenti, farli essiccare e spedirli a Londra o a Francoforte; qui la ketamina veniva riportata allo stato liquido e fatta arrivare in Italia, in bottiglie di shampoo o detersivi. Un metodo solo in apparenza rudimentale, ma applicato su scala quasi industriale.

Dopo i 32 arresti fatti a partire dal 2008, all'alba di oggi sono stati emessi altri 26 provvedimenti di cattura firmati dal Gip Alberto Gamberini, 22 dei quali eseguiti fra Bologna (sei arresti), Rimini, Reggio Emilia, Roma, Benevento, Cagliari, Caserta, Cosenza, Grosseto, Foggia e Nuoro.

Questa indagine rivela uno spaccato sociale preoccupante – ha osservato ancora il Procuratore Aggiunto Giovannini – perche' quasi tutti gli indagati sono giovani, italiani e incensurati, non consapevoli della gravita' del reato che commettevano e della pericolosita' della sostanza, che puo' uccidere. Quattro degli indagati, ritenuti i leader dell'organizzazione, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.

Uno di questi e' ancora ricercato all'estero, mentre oggi sono finiti in manette Marco Siddi, 36 anni, milanese, Francesco Deidda, cagliaritano di 26 anni, e Alberto Capucci, 28 anni, bolognese. I primi due vivono di fatto a Londra, dove sono titolari di un'agenzia che organizza eventi musicali e feste tecno. Un'attivita' lecita, secondo gli investigatori, che sarebbe servita da copertura per quelle illecite.

Capucci, impiegato che vive nella centralissima via D'Azeglio di Bologna, sarebbe stato invece il principale referente in Italia dell'organizzazione. Per l'esito di questa indagine, Giovannini ha portato al dirigente della Mobile Fabio Bernardi i complimenti del Procuratore Capo, Roberto Alfonso. Ma ''la sensazione – ha aggiunto Giovannini – e' di vuotare un oceano con un cucchiaino''.

Il nome dato all'operazione e' un omaggio ad Alessandro Lemmo, commissario di polizia in servizio alla squadra mobile di Bologna, dove ricopriva il ruolo di capo dell'antidroga, morto nell'aprile 2008 dopo un lancio con il paracadute.

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luiss_vcontursi