Amazon Web Services, la filiale del gigante americano della distribuzione on line, ha reso noto oggi di aver deciso ”autonomamente” due giorni fa di vietare a Wikileaks l’accesso ai suoi server, perché l’organizzazione di Julian Assange violava ”numerosi punti” del regolamento seguito dalla società.
Amazon – precisa una nota del gruppo – ”non filtra i suoi utilizzatori, ma si è dotata di regole che devono essere seguite. Wikileaks non le seguiva”. Per esempio, una delle regole che Amazon impone di seguire è che la società utilizzatrice ”garantisca di essere in possesso o di avere il controllo di tutti i diritti dei contenuti” pubblicati, e che ”l’utilizzo dei contenuti forniti non violi il regolamento e non sia causa di danni a persone o entità”.
Secondo AWS, non è il caso di Wikileaks. ”E’ chiaro” – ha sottolineato AWS – che Wikileaks non possiede i diritti sulle informazioni classificate, e ”non è credibile” che la massa di documenti pubblicati non mette a rischio persone. Ad annunciare negli Stati Uniti che Amazon aveva ‘staccato la spina’ a Wikileaks era stato il senatore indipendente Joe Lieberman.