Pallottole e non caramelle. Un’accusa choc turba in Gran Bretagna il day after dello scoop di Wikileaks sulla guerra in Iraq. Secondo documenti dell’Esercito americano esaminati dal gruppo di legali partner di Julian Assange, nell’agosto 2003 un militare britannico uccise una ”ragazzina vestita di giallo” che dalle truppe del Regno Unito si aspettava dolciumi, non una raffica di piombo.
La ragazzina giocava con gli amichetti nelle strade di Bassora dove i militari britannici distribuivano di routine caramelle in uno sforzi di ”conquistare i cuori” della popolazione locale, ha detto Phil Shiner, avvocato di Public Interest Lawyers. ”Per ragioni inspiegabili un carro armato si fermò alla fine della strada, lei giocava nel suo vestitino giallo, un soldato uscì dalla torretta, sparò e la uccise”.
Le forze armate britanniche all’epoca ammisero in una lettera che un soldato della B Company, primo Battaglione del Reggimento del Re, aveva ”sparato colpi di avvertimento in aria” vicino alla casa della bambina. La lettera, che non conteneva formule di scuse, asseriva che era una ”mera possibilità ” che la morte della bimba fosse stata provocata dal soldato britannico.